Più che sostenibile: Snøhetta progetta il primo hotel a energia positiva

20 Febbraio 2018

Hotel Svart progetto Snohetta Norvegia

Non esiste ancora, ma una volta realizzato l’Hotel Svart promette di oltrepassare i record attualmente detenuti dalle strutture alberghiere più virtuose, dal punto di vista del consumo energetico.
Progettato dallo studio di architettura nordeuropeo Snøhetta, questo modello di albergo a basso impatto ambientale è stato messo a punto per un luogo climaticamente “ostile”: verrebbe edificato nel comune di Meløy, nella Norvegia settentrionale, ai piedi del ghiacciaio Svartisen. A guidare la mano degli architetti è stata la volontà di consentire che l’immersione in un’area naturalistica di grande interesse, offerta ai visitatori, non compromettesse l’integrità del luogo, lambito da limpide acque e popolato di rare specie animali e vegetali. Un’utopia? Forse, ma progettata fin nei minimi dettagli.

Il nucleo principale dell’Hotel Svart coincide con un corpo circolare: sopraelevato rispetto alla superficie dell’acqua, reinterpreta le forme dell’architettura vernacolare locale e impiega una struttura portante in legno che evoca esplicitamente le “rorbue”, tradizionali abitazioni usate dai pescatori norvegesi nella stagione estiva.
Tale forma è il risultato della mappatura condotta dal team di progettazione sulle radiazioni solari in quella specifica zona; anche il posizionamento delle sistemazioni per i visitatori e delle aree comuni è stato guidato dal principio di ottimizzare la raccolta di energia.
Criteri analoghi hanno permesso di definire quali materiali utilizzare; in particolare, l’uso del legno minimizza l’impatto ambientale e visivo dell’edificio. Per il riscaldamento sono stati infine previsti pozzi geotermici collegati a pompe di calore.

Il risultato? Svart potrebbe diventare il primo hotel al mondo a vantare uno standard energetico positivo Powerhouse nella zona artica, con una riduzione di circa l’85% del consumo annuo di energia rispetto ad alberghi standard, oltre a una produzione  energetica “attiva”.
E chissà che non si passi dai render e dagli studi di progetto all’avvio del cantiere.