100 opere di artisti britannici alla Tate Britain. Nel segno di Bacon e Freud

5 Marzo 2018

Study for Portrait of Lucian Freud, 1964 (oil on canvas)

Con All Too Human: Bacon, Freud and a Century of Painting Life la Tate Britain di Londra apre un varco nell’arte moderna del Regno Unito, ponendo al centro dell’esposizione le figure “ispiratrici” di Lucian Freud e Francis Bacon.
Fino al 27 agosto, quasi 100 opere dei più importanti autori del Paese – tra loro Walter Sickert, Stanley Spencer, Michael Andrews, Frank Auerbach, R.B. Kitaj, Leon Kossoff, Paula Rego, Jenny Saville e Lynette Yiadom-Boakye – daranno vita a una lettura corale della storia dell’arte figurativa del Ventesimo e del Ventunesimo secolo, mettendo in relazione più generazioni e varie tecniche artistiche, in un’ottica di contrasto e riflessione.

Curata da Elena Crippa, con Laura Castagnini come assistant curator, la mostra ha come fulcro un corpus di opere dei due maestri Lucian Freud e Francis Bacon: si tratta di lavori raramente esposti ma tra i più significativi della loro produzione.
È il caso delle prime opere di Bacon, come Study after Velazquez 1950, esposte accanto ad una scultura di Giacometti, in nome di una comune ricerca sul tema delle figure isolate. Ancora, la mostra focalizza l’attenzione sulla relazione tra Bacon e il fotografo John Deakin, i cui ritratti di amici e amanti spesso rappresentavano proprio il punto di partenza del lavoro di Bacon, come testimonia il dipinto Portrait of Isabel Rawsthorne 1966.

Proprio sul tema della rappresentazione di una realtà intima, soggettiva, tangibile hanno operato anche artisti quali Walter Sickert e Chaïm Soutine, appartenenti alla generazione precedente, anch’essi presenti in mostra.
L’indagine sulla pittura si estende fino agli autori contemporanei come Cecily Brown, Celia Paul, Jenny Saville e Lynette Yiadom-Boakye, artefici di una connessione autonoma rispetto a questa tradizione, che sta portando questo genere artistico verso nuove direzioni.

In occasione di All Too Human: Bacon, Freud and a Century of Painting Life, infine, una specifica attenzione è riservata anche al ruolo delle voci femminili presenti in un campo tradizionalmente a forte maggioranza maschile. In questo senso va interpretato l’inserimento nel percorso espositivo di Paula Rego, le cui opere – come The Family, del 1988 – esplorano la condizione delle donne nella società e i ruoli da loro ricoperti nel corso della vita, facendo sempre riferimento a episodi vissuti in prima persona.

[Immagine in apertura: Francis Bacon, Study for Portrait of Lucian Freud, 1964, Private Collection]