Quando l’America salutò Bob Kennedy per l’ultima volta

28 Marzo 2018

Paul Fusco, Untitled, from the series RFK Funeral Train, 1968, printed 2008; collection SFMOMA, purchase through a gift of Randi and Bob Fisher, Nion McEvoy, Kate and Wes Mitchell, The Black Dog Private Foundation, Candace and Vincent Gaudiani, Michele and Chris Meany, Jane and Larry Reed, and John A. MacMahon; © Magnum Photos, courtesy Danziger Gallery

Tre progetti fotografici distinti compongono la mostra The Train: RFK’s Last Journey, allestita presso il San Francisco Museum of Modern Art fino al 10 giugno. Il titolo trae spunto dal trasferimento via treno della salma di Robert F. Kennedy da New York a Washington D.C. pochi giorni dopo il suo assassinio, avvenuto l’8 giugno 1968.

A 50 anni di distanza da quell’avvenimento, tre progetti fotografici distinti ne evocano l’impatto, adottando altrettanti punti di vista. Il primo lavoro esposto ‒ RFK Funeral Train ‒ è un corpus di scatti realizzati nel 1968 dal fotogiornalista dell’agenzia Magnum Paul Fusco a bordo del treno, immortalando volti e reazioni delle innumerevoli persone disposte lungo i binari in attesa di rendere l’ultimo saluto a un politico che aveva rappresentato una speranza per molti.

Rein Jelle Terpstra ha adottato uno sguardo opposto e in The People’s View (2014-2018) ha riunito le testimonianze visive di quelle stesse persone, dopo averle rintracciate bussando alle loro porte o attraverso Facebook.
June 8, 1968, firmato nel 2009 da Philippe Parreno, è invece un film in 70 mm che rievoca il viaggio del treno, ispirandosi agli scatti di Fusco e generando un senso di sospensione.

[Immagine in apertura: Paul Fusco, Untitled, dalla serie RFK Funeral Train, 1968, collezione SFMOMA © Magnum Photos, courtesy Danziger Gallery]