Hip-hop da Pulitzer: premiato Kendrick Lamar, per l’album Damn

17 Aprile 2018


Fin dalla sua nascita nel 1943, il Pulitzer per la musica – una delle 21 categorie in cui è suddiviso il famoso premio per il giornalismo americano, nato nel 1917 – è andato solitamente alla musica classica, assegnato a opere e sinfonie. Per trovare un riconoscimento assegnato al jazz bisognò attendere fino al 1997, quando lo vinse il trombettista statunitense Wynton Marsalls, 32 anni dopo che a Duke Ellington era stato negato il premio dal consiglio della Columbia University di New York che lo gestisce e amministra.

Ora, ben 21 anni dopo da quella prima “novità”, è arrivato il turno dell’hip-hop con il giovane rapper californiano Kendrick Lamar, grazie al disco Damn che, solo per un soffio, non si era aggiudicato anche il Grammy Award per l’album dell’anno, andato invece a Bruno Mars.
Damn è una virtuosa collezione di canzoni, il cui fil rouge è dato dall’autenticità del linguaggio utilizzato e da un dinamismo ritmico che regala immagini toccanti”, si legge nella motivazione della giuria del prestigioso premio, “in grado di catturare al meglio la complessità della vita attuale della comunità afro-americana”.