Antico e contemporaneo si incontrano a Roma, nel segno del ritratto

18 Maggio 2018


Sono 11 le sale che finalmente accolgono il pubblico delle Gallerie Nazionali di Arte Antica ‒ Palazzo Barberini a Roma, dopo la campagna di restauro condotta tra il 2015 e lo scorso anno. Oltre 750 metri quadrati di spazio espositivo, affacciati sui giardini del palazzo, offrono agli spettatori una nuova esperienza di visita, dando nuovo lustro al museo fondato nel 1895 come pinacoteca nazionale.

A rendere ancora più suggestiva l’intera operazione contribuisce la mostra Eco e Narciso. Ritratto e autoritratto nelle collezioni del MAXXI e delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini, allestita fino al 28 ottobre nelle stanze appena inaugurate e nel salone Pietro da Cortona; riunendo, sotto la curatela di Flaminia Gennari Santori e Bartolomeo Pietromarchi, circa 40 opere di 25 artisti provenienti dalle collezioni delle Gallerie Nazionali Barberini Corsini e del MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, in dialogo sul tema del ritratto e dell’autoritratto.

La rassegna evoca il mito di Eco e Narciso, raccontato da Ovidio nelle sue Metamorfosi: la ninfa Eco si strugge d’amore, non ricambiato, per Narciso; punito dagli dei, questi morirà per annegamento dopo aver tentato di catturare la propria immagine riflessa nell’acqua. La mostra pone l’accento sul ruolo dell’artista, al tempo stesso Eco e Narciso, come evidenziato dalla dialettica ritratto-autoritratto alla base dell’esposizione.

I capolavori (tra gli altri) di Gianlorenzo Bernini, Bronzino, Caravaggio, Pietro da Cortona, Hans Holbein, Raffaello, Guido Reni e Pierre Subleyras, appartenenti alla collezione delle Gallerie Nazionali, “incontrano” così gli interventi di artisti contemporanei  ‒ Stefano Arienti, Monica Bonvicini, Maria Lai, Shirin Neshat, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Yan Pei-Ming, Markus Schinwald, Richard Serra, Yinka Shonibare MBE, Kiki Smith, provenienti dal MAXXI  e non solo ‒ di cui tre realizzati ad hoc.
Il dialogo continua al MAXXI, che fa da cornice a La Velata, la scultura settecentesca di Antonio Corradini, e a VB74 di Vanessa Beecroft (in apertura), immagine della performance realizzata al MAXXI nel 2014, per la prima volta esposta al pubblico.