A Palermo sta per iniziare Manifesta, la “biennale nomade”

12 Giugno 2018

Orto Botanico, Palermo. Copyright Manifesta, photo by Cave Studio

Il conto alla rovescia che precede l’inaugurazione di Manifesta è ufficialmente iniziato. Dal 16 giugno al 4 novembre, Palermo ospiterà la 12esima edizione della biennale europea itinerante che animerà la città siciliana con un denso programma di eventi, performance, installazioni urbane in oltre quindici sedi cittadine. Il tutto, all’insegna della creatività più attuale.

Curata dai creative mediator Bregtje van der Haak, Andrés Jaque, Ippolito Pestellini Laparelli e Mirjam Varadinis, l’edizione palermitana della biennale si presenta al pubblico con il titolo Il Giardino Planetario. Coltivare la Coesistenza, traendo ispirazione dal pensiero del botanico francese Gilles Clément, fra i protagonisti della rassegna come ideatore del giardino pensato per il quartiere Zen in collaborazione con lo studio di progettazione Coloco.

Multidisciplinarietà, collaborazione e dialogo sono le parole chiave attorno a cui prenderà forma Manifesta, coinvolgendo un fitto gruppo di artisti internazionali chiamati a misurarsi con il tessuto sociale, urbano e culturale di Palermo e con una serie di luoghi che spaziano dal Teatro Garibaldi all’Orto Botanico, da Piazza Magione a Pizzo Sella, da Palazzo Ajutamicristo alla Chiesa dei SS. Euno e Giuliano e Palazzo Butera.

Fra gli artisti invitati a prendere parte a Manifesta spiccano Marinella Senatore, ideatrice della processione urbana in arrivo il 16 giugno; il palermitano Giorgio Vasta, autore del progetto City Scripts, un’app digitale che narra la città; Maria Thereza Alves, con l’installazione a Palazzo Butera dedicata al mondo floreale; l’artista irlandese di computer grafica in tempo reale John Gerrard e i suoi lavori allestiti a Palazzo Ajutamicristo e a Palazzo Forcella De Seta; il collettivo belga di architetti Rotor, che proporrà un intervento urbano nell’area di Pizzo Sella.

[Immagine in apertura: Orto Botanico, Palermo. Copyright Manifesta, photo by Cave Studio]