Un film racconta la storia di Villa Visconti Borromeo Litta

29 Luglio 2018

Villa Visconti Borromeo Litta FONTANA DI GALATEA_FOTO STUDIO BAMSPHOTO RODELLA

È un racconto lungo 4 secoli, quello narrato dalla pellicola diretta da Francesco Vitali in collaborazione con Claudia Botta e incentrata su uno dei patrimoni artistico-architettonici del territorio lombardo, e dell’Italia in genere. Stiamo parlando di Villa Visconti Borromeo Litta a Lainate, di cui la pellicola narra origini, vicende e, soprattutto, la storia del suo artefice, il Conte Pirro I.

Costruita fra il 1585 e il 1589, la protagonista di Villa Visconti Borromeo Litta. Quattro secoli di storia, un viaggio nel tempo tra delizie, arte e giochi d’acqua nacque allo scopo di stupire e divertire gli ospiti del conte grazie allo splendido giardino, agli scenografici giochi d’acqua e agli interventi di artisti del calibro di Camillo Procaccini, Martino Bassi, Francesco Brambilla e Marcantonio Prestinari, guidati da Giovan Paolo Lomazzo.

Alla morte del conte, la tradizione del mecenatismo fu fatta propria anche dai suoi successori, che ampliarono la collezione ospitata dalla celebre dimora. Oggi di proprietà del comune, la Villa è stata oggetto di un poderoso restauro, che l’ha sottratta allo stato di abbandono in cui ha versato fino agli anni Settanta del secolo scorso, frutto del sostegno di mecenati pubblici e privati. La ritrovata bellezza del ninfeo, delle serre e delle architetture della Villa emergoe dalla narrazione filmica, resa ancora più avvincente da una colonna sonora che evoca le musiche realmente ascoltate nelle epoche prese in esame dal documentario.

Emblematiche le parole del regista circa la genesi della pellicola: “L’idea di raccogliere e diffondere la storia della Villa di Lainate in un film documentario è venuta quasi da sé, attraverso un percorso che si è via via arricchito di spunti, scoperte di inediti, grazie alle connessioni da me create con i principali musei e istituti d’arte lombardi e nazionali, dando poi origine a collaborazioni e relazioni internazionali che spaziano dal Museo del Louvre alla National Gallery of Art di Washington fino all’Ermitage di San Pietroburgo”.