Ivrea, la città industriale di Olivetti, diventa sito UNESCO

3 Luglio 2018


È espressione di “una visione moderna del rapporto tra produzione industriale e architettura” e, proprio per questo, “Ivrea Città Industriale del XX Secolo” è stata considerata meritevole dell’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La decisione, presa nel corso dei lavori del 42esimo Comitato del Patrimonio Mondiale – in corso a Manama, in Bahrein, fino al 4 luglio – rafforza ulteriormente l’immagine dell’Italia nella prestigiosa lista dell’UNESCO, fissando a quota 54 i siti nazionali presenti.

Come già avvenuto con Crespi d’Adda, iscritto nel 1995, il riconoscimento assegnato al complesso architettonico intende sottolineare il contributo della dimensione industriale nel percorso di sviluppo e crescita del Paese. “Sviluppata come banco di prova Olivetti, produttore di macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer da ufficio, comprende una grande fabbrica e edifici progettati per servire l’amministrazione e i servizi sociali, così come le unità residenziali. Progettato da importanti urbanisti e architetti italiani, per lo più tra il 1930 e il 1960, questo complesso architettonico riflette le idee del Movimento Comunità”, indica la presentazione ufficiale del nuovo sito UNESCO; definizione che, come noto, costituisce l’incarnazione di un modello di società: sarebbe riduttivo considerarla solo un piano di sviluppo urbanistico e architettonico.

Mente dell’intera operazione fu Adriano Olivetti stesso, tra i protagonisti della ricostruzione, economica e morale, dell’Italia, dopo la Seconda Guerra Mondiale: a lui si deve, tra le altre intuizioni e proposte, l’idea di oltrepassare la consueta definizione della fabbrica come luogo per la produzione, estendendone il ruolo verso valori più nobili. Estesa per circa 72mila ettari, la “città industriale” è formata da 27 beni tra edifici e complessi architettonici, di proprietà privata, innestati nel tessuto urbano di riferimento e ad esso integrati nell’arco di un trentennio.