La Romagna davanti al tribunale della Storia

9 Agosto 2018


Se avete un’idea della Romagna come di una regione “bonaria”, dallo splendido paesaggio popolato di solerti abitanti custodi di gustose tradizioni culinarie, vi consigliamo di fare una visita ala Villa Torlonia di San Mauro Pascoli – provincia di Forlì-Cesena – la sera del prossimo 10 agosto.
Non che la Romagna non sia tutto quanto abbiamo ipotizzato e anche di più, ma appunto in quel “di più” figurano eventi storici di portata nazionale, tra cui la bellezza di “cinque marce su Roma”.

Sono proprio questi gli avvenimenti che porteranno la Romagna a figurare sul banco degli imputati, in un originale quanto immaginario Processo che si terrà appunto questo venerdì.
L’accusa, rappresentata dallo storico Roberto Balzani dell’Università di Bologna, chiederà che la regione sia processata per aver cercato di conquistare il potere centrale di Roma. E non una, ma ben cinque volte nel corso dei secoli: con il gondottiero gallo Brenno, a capo dei Galli Senoni; poi con Cesare, che varca il Rubicone entrando a Roma con le sue legioni; ancora, ci proveranno il patriota Sercognani durante i moti del 1830-31 e Garibaldi meno di 40 anni dopo; infine, verrà ricordata la più terribile delle “marce su Roma”, quella intentata da Mussolini. In qualità di testimoni, per inquadrare fatti storici così differenti e distanti gli uni dagli altri, saranno chiamati a “deporre” Giovanni Brizzi, storico dell’Antichità, e Fulvio Cammarano per l’epoca contemporanea. A difendere la Romagna ci sarà invece il giornalista Stefnao Folli.
Quale sarà il verdetto? A emetterlo provvederà lo stesso pubblico, attraverso il voto.

Il Processo è ormai un appuntamento tradizionale, per San Mauro Pascoli. Qui infatti venne ucciso, nel 1867, il padre del celebre poeta: fu quello l’evento storico al centro della prima seduta del “tribunale della Storia”, avvenuta nel 2001. Negli anni a venire, diversi sono stati i personaggi che, facendo la storia della Romagna e non soltanto, sono stati “citati in giudizio” in questo originalissimo caso di public history.