L’enigma della seconda sfinge: la sensazionale scoperta a Luxor

15 Agosto 2018

sfingi antico egitto

Mentre lavoravano alla realizzazione di una strada di collegamento tra Luxor e gli antichi di tempi di Karnak, degli operai hanno una misteriosa statua, che presenta il corpo di un leone e una testa con fattezze umane.
Ebbene, sin da questa sommaria descrizione è impossibile non comprendere che si tratti di una sfinge, anche se non sono state ancora rese pubbliche immagini del ritrovamento.

La scultura, anzi, non è neppure stata ancora riportata completamente alla luce; a causa del contesto ambientale in cui è collocata, per cui non è possibile estrarla dal terreno con una manovra diretta, il direttore generale del settore Antichità di Luxor, Mohamed Abdel Aziz, ha avvertito che saranno necessarie tutte le accortezze del caso e, quindi, più tempo per giungere al disvelamento definitivo del sensazione reperto archeologico.
Ciò nonostante, il Ministro Khaled al-Anani ha aggiunto che nessun limite è stato posto a protezione dell’area del ritrovamento: i turisti possono – e sono anzi invitati a farlo! – recarsi sul campo e assistere alle operazioni stesse di recupero.

In attesa di conoscere nuovi particolari, va detto che la scultura non raggiungerà le dimensioni della cosiddetta Grande Sfinge, lunga oltre 73 metri e alta 20. La stessa area del ritrovamento, su cui sorgeva l’antica Tebe, è costellata in realtà di sfingi “minori”, tanto che la strada in costruzione è puntellata da queste statue.
Lo stesso, il ritrovamento è di notevole importanza, sia per la possibilità data ai visitatori di assistere dal vivo alle fasi di scavo, sia per l’aura che da sempre aleggia attorno alla figura mitologica tanto venerata dagli antichi Egizi.

Se nella tradizione greca la sfinge è spesso rappresentata come un personaggio femminile spietato, capace di uccidere e mangiare coloro che non sono in grado di rispondere al suo famoso enigma, per la civiltà del Nilo si trattava invece di un benevolente guardiano.
Non è un caso, quindi, che molte sfingi riproducano nella testa le fattezze di specifici faraoni. Per esempio, si pensa che la Grande Sfinge collocata vicino alle tre maggiori piramidi egizie, nell’area di Giza, sia stata modellata sulla scorta del faraone Khafra.