Lo “special team” di Zaha Hadid Architects si racconta a Londra

9 Agosto 2018


Punto di riferimento nella promozione e conoscenza dell’innovazione nell’ambito delle costruzioni e dell’architettura sin dalla sua fondazione, nel 1932, The Building Centre accoglie in queste settimana la mostra Digital Turn. Si tratta di un’occasione per presentare al pubblico – e non solo agli addetti del settore – come operano gli specialisti del Computation and Design Research Group (ZHCODE), una sorta di “special team” compreso all’interno dello studio Zaha Hadid Architects.
Aperta fino al 14 settembre, la rassegna londinese intende avvicinare i visitatori all’attività di questo gruppo di ricerca, istituito da Nils Fischer, Shajay Bhooshan e Patrik Schumacher nel 2007. Operando nel settore della sperimentazione architettonica, i tecnici, gli studiosi e altre diverse professionalità coinvolte mettono in pratica conoscenze e ricerche acquisite nei campi della programmazione, della geometria, della matematica.

L’obiettivo è sviluppare strutture sperimentali e gettare lo sguardo oltre le pratiche convenzionali della progettazione architettonica, prefigurando il prossimo futuro. La mostra è parte di un progetto espositivo più esteso, avviato dall’istituzione londinese già nel mese di maggio, con una “esposizione d’apertura”, cui ha fatto seguito un successivo focus dedicato al Design Computation Lab.
Quindi l’attenzione si è spostata sullo studio fondato dalla progettista anglo-irachena scomparsa nel 2016, divenuto negli anni leader nel campo del design computazionale.

Proprio l’investimento nel dipartimento ZHCODE si sta rivelando una scelta lungimirante, poiché come ha affermato Patrik Schumacher, attualmente a capo di Zaha Hadid Architects: “La collaborazione e la ricerca in corso sono le fondamenta di ZHA. Robotica, stampa 3D, intelligenza artificiale, realtà virtuale e big data influenzano l’architettura e consentono all’industria di affrontare problematiche complesse. Crediamo fortemente in questo approccio collettivo e multidisciplinare alla risoluzione dei problemi e queste tecnologie in rapida evoluzione stanno cambiando il modo in cui progettiamo e costruiamo“.