Un film di Kubrick postumo? Si potrebbe girarlo da una sceneggiatura appena riscoperta

2 Agosto 2018

Stanley Kubrick

Una storia di passione e adulterio, ambientata in una spa, dove un suadente dongiovanni arriva a stringere amicizia con un bambino di 10 anni, per “usarlo” al fine di sedurne la madre. Adattata da una novella scritta dall’autore viennese Stefan Zweig nel 1913, è questa la trama alla base della sceneggiatura di Burning Secret, che Kubrick stese nel 1956 insieme a Calder Willingham, con cui collaborò poi l’anno seguente per lo script di Orizzonti di gloria.

La storia non vi suona familiare, non ricordate alcun film girato da Kubrick che la racconti? Il motivo è semplice: il leggendario regista non realizzò alcun lungometraggio a partire da questa sceneggiatura. Che, anzi, fino a poco tempo fa si credeva irrimediabilmente perduta.
A ritrovarla è stato il professore Nathan Abrams, docente presso la Bangor University e grande esperto del cineasta americano. Una riscoperta così eclatante che lo stesso docente ha dichiarato che neppure lui riusciva a crederci: “È tutto così eccitante. Si credeva che la sceneggiatura fosse andata persa“, si legge nel suo commento al Guardian.

Di questo progetto in fieri si sapeva soltanto che Kubrick avrebbe voluto realizzarlo, ma si ignorava che la sceneggiatura fosse a uno stadio di scrittura così avanzato, di fatto terminata. Il professor Abrams pensa che la casa di produzione Metro-Goldwyn-Mayer – a cui era stato sottoposto il copione, che ne porta il timbro – abbia ritenuto troppo rischioso realizzare un film in cui un bambino viene implicitamente sottoposto ad abuso da parte di un adulto, che lo strumentalizza per le sue mire già di per sé amorali.

Come fa notare sempre Abrams, Burning Secret è di fatto “l’inverso di Lolita“, straordinario film di Kubrick nato dall’adattamento di un celebre romanzo, firmato da Nabokov.
Se nel caso di Lolita il protagonista sposa la madre per conquistare la figlia, nella sceneggiatura inedita si assiste al processo contrario. Ma nonostante ad accomunare i due progetti cinematografici ci siano un rapporto scabroso o malsano tra sessualità e infanzia, sembra che alla metà degli anni Cinquanta il mondo di Hollywood non fosse ancora pronto, mentre risulterà più “accomodante” nel 1962, permettendo a Kubrick di giungere con Lolita sul grande schermo.

Non è detta però l’ultima parola: Abrams assicura che la sceneggiatura si estende, completa, per più di 100 pagine. “La storia potrebbe essere girata dai film maker dei nostri giorni.” E chissà che qualcuno non accetti la sfida creativa di confrontarsi con l’eredità del Maestro…