La ricerca di sé nel selvaggio West: la nuova serie fotografica di Anja Niemi

11 Settembre 2018

She Could Have Been A Cowboy 2017 © Anja Niemi - courtesy The Ravestijn Gallery

Dopo la presentazione alla Steven Kasher Galler di Londra, in occasione della manifestazione Photo London, la mostra She Could Have Been a Cowboy fa ora tappa alla Ravestijn Gallery di Amsterdam.
Fino al 21 ottobre, nella capitale olandese sarà possibile apprezzare dal vivo le immagini dell’autrice Anja Niemi, che con questa serie continua a occuparsi dei temi legati alla proprio ricerca personale, intercettando questioni di grande attualità come la permanenza di limitazioni (e discriminazioni) sulla base del genere di appartenenza.

Ricorrendo a una sorta di un doppio alter-ego e lavorando in totale autonomia, senza alcun assistente, l’artista esplora il concetto di libertà tipicamente associato al selvaggio West. In quella dimensione così ampiamente veicolata attraverso i fumetti e la cinematografia, sembra compiersi il destino di un soggetto femminile centro della vicenda: il desiderio di voler essere qualcosa di diverso dalla “bella bionda”, relegata al ruolo di comparsa in un mondo maschile, porterà la protagonista della serie fotografica a immaginarsi come una cowgirl, finalmente slegata da ogni convenzione e costrizione sociale.

Mi rattrista il fatto che così tanti individui si sentano obbligati a vivere la loro vita come persone che non sono, e spero nel giorno in cui tutti ci accetteremo di più“, ha dichiarato Anja Niemi in uno scambio di e-mail con la testata Vice.
Nata in Norvegia nel 1976, la fotografia mette abitualmente in scena i personaggi al centro delle sue immagini. I risultati di questo metodo di lavoro l’hanno resa una delle autrici più apprezzate dalla critica della sua generazione; oltre a tre pubblicazioni monografiche all’attivo, Niemi è presente con le sue opere in mostre organizzate in tutto il mondo.