Ricordando Margherita Sarfatti: bis di mostre a Rovereto e Milano

21 Settembre 2018

Margherita Sarfatti allo scrittorio nello studio di un suo appartamento romano, 1930 ca

Primo weekend di apertura per le due mostre che Rovereto e Milano dedicano questo autunno a Margherita Sarfatti. “Autonome a complementari“, le esposizioni costituiscono la struttura portante di un unico progetto culturale: il Museo del Novecento, nel capoluogo lombardo, si focalizza sull’arte degli anni Venti e sul contributo di Sarfatti in questo specifico ambito; il Mart prende in esame il ruolo dell’influente giornalista e critica come ambasciatrice dell’arte Italiana nel mondo.

Unificate da un catalogo edito da Electa, le mostre offrono quindi la possibilità di analizzare una figura che contribuì in maniera decisiva a “delineare l’espressione del suo tempo e a scrivere alcuni fondamentali capitoli della storia dell’arte del Novecento“. Nota anche per il sodalizio con Benito Mussolini, lasciò l’Italia nel 1938, dopo la promulgazione delle Leggi razziali; apparteneva una importante famiglia ebrea. Dieci anni più tardi, al suo ritorno, dovette misurarsi con gli inevitabili mutamenti del contesto culturale nazionale.

Curata da Anna Maria Montaldo e Danka Giacon, con la collaborazione di Antonello Negri e l’allestimento dello Studio Mario Bellini Architects, la mostra di Milano ricostruisce il profilo della Sarfatti a partire da 90 opere eseguite, in particolare, dagli autori del movimento Novecento, del quale fu “anima critica“. Si tratta di dipinti e sculture di artisti come Boccioni, Borra, Bucci, Carrà, Casorati, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Marini, Medardo Rosso, Sironi e Wildt.
A tale corpus di lavori si affiancano fotografie, lettere, inviti ai vernissage, libri d’epoca, abiti, vetri e arredi: materiale, quindi, che consente di ricostruire il quadro della Milano negli anni Dieci e Venti del secolo scorso.

Al Mart il registro cambia: la mostra Margherita Sarfatti. Il Novecento Italiano nel mondo si articola in sei sezioni tematiche ed è ritmata da un centinaio di capolavoro di Boccioni, Bucci, Carrà, Casorati, de Chirico, Dudreville, Funi, Malerba, Marussig, Morandi, Oppi, Medardo Rosso, Severini, Sironi, Wildt, per citare alcuni degli autori. Curata da Daniela Ferrari – con Ilaria Cimonetti e i ricercatori dell’Archivio del ’900 del Mart – si sofferma sul programma di espansione culturale promosso da Sarfatti, ricordando le esperienze dei progetti organizzati in Europa e in America a “sostegno” dell’arte italiana.

[Immagine in apertura: Margherita Sarfatti allo scrittorio nello studio di un suo appartamento romano, 1930 ca]