Con Videocittà 2018, la videoarte si diffonde per Roma

18 Ottobre 2018

videocitta roma shirin neshat

A partire dal 19 ottobre prossimo, la Capitale ospiterà la rassegna diffusa Videocittà. L’appuntamento – ideato da Francesco Rutelli, presidente dell’ANICA (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali), e diretto da Tomaso Radaelli – proporrà per 10 giorni, in circa 50 luoghi della città dentro e fuori il Grande Raccordo Anulare, una pluralità di iniziative.
Perseguendo l’obiettivo Widen your vision, ovvero “ampliare la visione” nell’ambito della kermesse, è prevista una sezione d’arte contemporanea.

Protagonista sarà la videoarte, grazie a un palinsesto dedicato – curato da Damiana Leoni e organizzato da Lorena Stamo – che punta a coinvolgere musei, gallerie, fondazioni, accademie culturali, spazi non profit della città di Roma proponendosi come la “prima Video Artweek italiana“. In una recente intervista concessa ad Artribune, Leoni ha sottolineato il duplice carattere dell’evento, contraddistinto da “un programma di appuntamenti che accadranno una volta sola e un programma collaterale di eventi che invece dureranno per tutta la settimana”.

Infatti, oltre alle numerose proiezioni annunciate – che includono un video del 1974 di Gordon Matta-Clark presentato nell’ambito di un progetto a cura dell’artista norvegese Fredrik Vaerslev, l’installazione video Centrifuge di Sarah Sze e le opere di Pierre Bismuth e Shirin Neshat – il vasto programma collaterale di eventi, studio visit e mostre estenderà ulteriormente il circuito dei luoghi e delle realtà aderenti all’evento.
Tra gli appuntamenti da segnalare: una retrospettiva di film, cortometraggi e video dedicata a Yoko Ono, arricchita da tre opere prodotte tra il 2012 e 2013 dedicate alla celebre artista giapponese, e la rassegna video che si svolgerà nella cornice dell’ex Planetario delle Terme di Diocleziano.

[Immagine in apertura: Shirin Neshat, Looking For Oum Kulthum, 2017, Courtesy of Razor Film, Coop99 Filmproduktion, In Between Art Film, Vivo film e Schortcut Films]