Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci torna a Firenze

29 Ottobre 2018


Alle Gallerie degli Uffizi prendono ufficialmente il via, con un’anteprima eccellente, le celebrazioni che nel 2019 renderanno omaggio a Leonardo da Vinci, a 500 anni dalla sua scomparsa. Con la mostra L’acqua microscopio della natura. Il Codice Leicester di Leonardo da Vinci, visitabile a partire dal 30 ottobre 2018, l’istituzione toscana conduce infatti per la seconda volta a Firenze il celebre Codice Leicester, già esposto nel 1982 nella Sala dei Gigli di Palazzo Vecchio: in quell’occasione, quando ancora era denominato Codice Hammer, fu visto da oltre 400.000 visitatori in poco più di tre mesi.

Curata da Paolo Galluzzi, Direttore del Museo Galileo, frutto della collaborazione tra questa istituzione e le Gallerie degli Uffizi – con il contributo di Fondazione CR Firenze – la mostra è stata preceduta da un biennio di preparazione.
L’esposizione del Codice Leicester di Leonardo, insieme ad altri preziosissimi disegni e scritti del genio di Vinci dimostra il nostro impegno nel rendere accessibili tematiche molto complesse della ricerca scientifica, e nel contestualizzare episodi fondamentali di storia della scienza in una prospettiva del tutto contemporanea“, ha sottolineato Eike Schmidt, Direttore degli Uffizi, introducendo i contenuti del percorso di visita, incentrato sul tema dell’acqua. Tra tutti gli elementi naturali, infatti, fu proprio questo ad affascinare il genio toscano, stimolandolo nella sua incessante ricerca.

I 72 fogli del Codice, esposti nell’Aula Magliabechiana degli Uffizi, saranno visionabili anche grazie al sussidio multimediale denominato Codescope; il visitatore potrà così accedere ai contenuti di questa importante opera, densa di annotazioni acutissime e di disegni impressi da Leonardo tra il 1504 e il 1508, con modalità nuove. Attraverso schermi digitali sarà infatti possibiile conoscere la trascrizione dei testi e molteplici informazioni sui temi trattati; filmati digitali realizzati dal Museo Galileo – consultabili sui siti web degli Uffizi e del museo stesso – forniranno preziosi approfondimenti.
Oltre all’eccezionale esposizione dei fogli originali di Leonardo, la mostra include numerosi manoscritti di straordinario rilievo, rarissimi incunaboli con testi utilizzati da Leonardo proprio per la compilazione del Codice Leicester. Tra questi, il codice della Biblioteca Medicea Laurenziana contenente il Trattato di architettura di Francesco di Giorgio Martini, sulle cui carte Leonardo vergò dodici annotazioni che vedono al centro, ancora una volta, i moti dell’elemento acqua.

Visitabile fino al 20 gennaio 2019 e accompagnata da un catalogo, in italiano e in inglese, pubblicato da Giunti Editore, la mostra “invita a compiere un viaggio in un tempo di visioni ardimentose, di progetti avveniristici, di manifestazioni del pensiero di inarrivabile genialità“, ha sottolineato il curatore Galluzzi.
Il Codice Leicester – ha aggiunto – frutto dell’ormai acquisita maturità come artista raffinatissimo, penetrante osservatore della natura, ingegnere capace di concepire progetti di straordinario ardimento e interprete originale dei fenomeni più significativi del macrocosmo e del microcosmo, offre una visione intrigante della vastità inaudita degli orizzonti esplorati dalla mente di Leonardo. Una mente protesa a raccogliere le sfide più complesse e a mettere in discussione le conclusioni stabilite dagli autori più accreditati della tradizione. Compilato nella fase più creativa della propria esistenza, nel cuore di una Firenze allora vera e propria ‘Scuola del mondo’, il prezioso manoscritto documenta l’ossessione conoscitiva di Leonardo per l’elemento acqua, per i suoi movimenti vorticosi, per la forza plasmatrice e la potenza distruttrice che la caratterizzano. Con continui rimandi a Firenze, al suo impianto urbano e al suo fiume, risorsa e al tempo stesso minaccia per le comunità che ne popolano le rive“.