L’astrazione in tutta la sua “epicità”, da Pollock in poi

17 Dicembre 2018

Jackson Pollock. Number 28, 1950 (detail), 1950. Enamel on canvas. The Metropolitan Museum of Art, New York, The Muriel Kallis Steinberg Newman Collection, Gift of Muriel Kallis Newman, in honor of her grandchildren, Ellen Steinberg Coven and Dr. Peter Steinberg, 2006 © 2018 The Pollock-Krasner Foundation / Artists Rights Society (ARS), New York

Con Epic Abstraction: Pollock to Herrera, al via il 17 dicembre, il Metropolitan Museum of Art di New York esplora l’Espressionismo Astratto nei suoi principali orizzonti. Oltre 50 opere, provenienti sia dalla collezione del museo statunitense, da prestiti e da nuove acquisizioni, definiscono il percorso di questa rassegna curata da Randall Griffey, al via il 17 dicembre.

Coprendo un asse temporale esteso dagli anni Quaranta del Novecento fino agli inizi del XXI secolo, il tema dell’astrazione in pittura e scultura viene indagato in profondità, puntando anche sulla presenza di alcune delle voci di più autorevoli in questo ambito.
Tra i punti salienti della mostra, infatti, sono inclusi un gruppo di dipinti di Pollock, una selezione di suoi disegni sperimentali che dimostrano la vocazione verso la sperimentazione, nonché il suo interesse per la psicoanalisi junghiana; alcuni dei principali lavori di Franz Kline, Willem de Kooning e Clyfford Still, che renderanno più ampia la presentazione della pittura americana di metà secolo; una selezione di composizioni meditative di Mark Rothko contraddistinte dalla loro potenza cromatica.

Spazio anche all’astrazione calligrafica, condotta su larga scala, grazie a una significativa pittura a inchiostro dell’artista giapponese Inoue Yūichi, eseguita nel 1966.
Dimensioni estese accomunano anche le tele di Joan Mitchell e di Mark Bradford, tra cui cui Duck Walk del 2016, che testimoniano l’influenza e l’eredità dell’Espressionismo Astratto sulle generazioni di autori giovani. Proprio in merito alla presenza di opere monumentali si è espresso Max Hollein, direttore del museo newyorkese: “Offrono anche un’esperienza affascinante, persino ipnotica“, ha sottolineato.
E, in effetti, molti degli artisti selezionati per Epic Abstraction hanno lavorato in grandi formati non solo per esplorare elementi estetici di linea, colore, forma e consistenza. Il loro intento era attivare il “potenziale metaforico” della grande scala, per esplorare concetti come il tempo, la storia, la natura, il corpo, oltre a personali preoccupazioni esistenziali.

L’esposizione, in cui allestimento punta a favorire l’attivazione di connessioni artistiche e concettuali tra gli artisti presentati, consentendo ai visitatori di contemplare le singole opere d’arte anche in condizioni di isolamento, sarà accompagnata da un concerto nella serie Sight and Sound del ciclo MetLiveArts: Abstraction in Music and Art sarà proposto, domenica 19 maggio 2019, nell’Auditorium Grace Rainey Rodgers del Met Fifth Avenue.

[Immagine in apertura: Jackson Pollock. Number 28, 1950, The Metropolitan Museum of Art, New York, The Muriel Kallis Steinberg Newman Collection, Gift of Muriel Kallis Newman, in honor of her grandchildren, Ellen Steinberg Coven and Dr. Peter Steinberg, 2006 © 2018 The Pollock-Krasner Foundation / Artists Rights Society (ARS), New York]