A Venezia, la fotografia è donna

9 Dicembre 2018

Anna Di Prospero, Self-portrait with my Mother, 2011

Si ispira all’omonimo libro di Concita De Gregorio, la mostra Chi sono io? Autoritratti, identità, reputazione. Fotografie di Guia Besana, Silvia Camporesi, Anna Di Prospero, Simona Ghizzoni, Moira Ricci, allestita fino al 3 febbraio 2019 negli spazi di Piazza San Marco della Fondazione Bevilacqua La Masa, a Venezia.
Curata da Maria Livia Brunelli, organizzata dalla MLB Maria Livia Brunelli home gallery in collaborazione con l’Istituzione Fondazione Bevilacqua La Masa e Contrasto, la rassegna punta i riflettori su una cinquantina di scatti realizzati dalle 5 fotografe impegnate a declinare il tema dell’auto-rappresentazione.

Selezionate da Concita De Gregorio, le artiste si sono confrontate con l’autrice attorno alle dinamiche identitarie, scegliendo di esporre alcune delle opere raccolte nel libro ma anche immagini più recenti e inedite. “A tutte – Guia Besana, Silvia Camporesi, Anna Di Prospero, Simona Ghizzoni, Moira Ricci – ho chiesto delle loro fotografie; hanno risposto raccontandomi la loro storia: la famiglia, la madre, l’infanzia, la solitudine e la paura, il corpo, il sesso, i figli. Il tempo, l’ossessione del tempo: assenza, presenza. Pieno e vuoto. Cercarsi, mancarsi. Incontrare, incontrarsi. L’autoritratto è la medicina al male di vivere. Il consenso è accidentale, irrilevante. Questo lavoro è iniziato così”, dichiara la De Gregorio.

Si spazia dunque dalle fotografie surreali dedicate alla maternità e all’identità di Guia Besana ai primi autoritratti, affiancati alle immagini di luoghi abbandonati, di Silvia Camporesi. Gli affetti familiari e le case abitate temporaneamente a News York affollano le serie di Anna Di Prospero, mentre l’autoritratto funziona come una sorta di terapia per Simona Ghizzoni. Moira Ricci, invece, riflette sulla sua incapacità di sentirsi della “dimensione giusta”.

[Immagine in apertura: Anna Di Prospero, Self-portrait with my Mother, 2011]