L’arte, una questione di famiglia: le Collezioni Cattelani

7 Gennaio 2019

Günter Brus Wiener Spaziergang 1965/89 stampa in gelatina di argento su cartone 60x50 cm ciascuna Foto Fabio Fantini

C’è tempo fino al 13 gennaio per visitare la mostra Intra Moenia, curata da Lorenzo Respi negli affascinanti spazi del Castello Campori a Soliera, in provincia di Modena. Il titolo allude al luogo ospite, il fortilizio medievale ricostruito dagli Este nella seconda metà del Trecento, ma anche alla storia familiare legata alla collezione privata da cui la rassegna trae origine.

L’originaria Collezione Cattelani, dopo la scomparsa di Carlo, raffinato esperto di d’arte sacra, “espande” infatti la sua identità, sommandosi alle nuove acquisizioni compiute dagli eredi ‒ la moglie Afra e i figli Fabio, Laura, Tiberio, Annalisa e Annarita ‒ e tramutandosi in Collezioni Cattelani.
Strutturata in più nuclei autonomi, la raccolta supera il limite della sacralità, aprendosi alle istanze contemporanee.

Circa 80 opere, fra sculture, dipinti, installazioni, grafiche, disegni e fotografie, firmate da 66 artisti nostrani e internazionali trovano temporanea dimora nel Castello Campori, facendo conoscere al pubblico personalità creative del calibro di Francis Bacon, Günter Brus, Giuseppe Chiari, Gilbert & George, Carsten Höller, Sol LeWitt, Renato Mambor, Hermann Nitsch, Nam June Paik, Vettor Pisani, Franco Vaccari e Ben Vautier.

Come sottolinea il curatore, la mostra procede “per confronti, suggestioni e contrapposizioni, affiancando linguaggi, stili e movimenti, senza una soluzione di continuità tra le tecniche utilizzate (pittura, scultura, fotografia, disegno, grafica…) e, soprattutto, senza seguire un rigoroso ordine cronologico che sminuirebbe il significato stesso della collezione, la sua peculiarità, che non è data dall’esaustività ma dal taglio critico (e di gusto) impresso dai suoi proprietari”.

[Immagine in apertura: Günter Brus, Wiener Spaziergang, dettaglio, 1965/89. Foto Fabio Fantini]