Io, Caravaggio: a teatro, la grande arte del pittore barocco

11 Febbraio 2019

Capitani_Favart_Io, Caravaggio - F. Rabino

Debutta martedì 12 febbraio a Roma, Io, Caravaggio, lo spettacolo scritto e diretto da Cesare Capitani che accende i riflettori sulla vicenda biografica e artistica di uno dei protagonisti assoluti dell’arte italiana.
L’OFF/OFF Theatre di Roma farà da cornice alla 500esima replica della rappresentazione ispirata al romanzo La Course à l’abîme, di Dominique Fernandez. La trasposizione teatrale del testo ha esordito infatti il 18 luglio del 2010, al Festival di Avignone, esattamente 400 anni dopo la scomparsa dell’artista.

Interpretato dallo stesso Capitani e da Laetitia Favart, Io, Caravaggio propone una rilettura “palpitante e coinvolgente” della vita del pittore, tanto capace di sconvolgere gli animi dei suoi contemporanei, con il vigore trascinante della sua arte, quanto di incidere in maniera drammatica sul suo stesso destino a causa del suo carattere violento, irascibile, battagliero. Una “duplicità” che sulla scena viene analizzata e riprodotta, proprio a partire dalle pagine del romanzo di Fernandez.
Non immaginavo di vedere un giorno risorgere veramente davanti ai miei occhi il pittore, proprio come me l’ero immaginato, ardente di desiderio, violento, indomito, votato al sacrificio e alla morte – ha affermato l’autore. – Invece è successo: Cesare Capitani vince la sfida d’incarnare in scena quest’uomo divorato dalle passioni. Diventa davvero Caravaggio. S’appropria del destino del celebre pittore per condurlo al disastro finale“.

Dopo le anteprime presso gli Istituti Culturali Italiani di Parigi, tra Rabat e Marsiglia, il debutto ad Avignone nel 2010, le tappe sui palcoscenici parigini, dal Théâtre Lucernaire al Théâtre de la Gaïté, fino al Théâtre des Mathurins, la tournée tra Svizzera, Italia e ancora in Francia, lo spettacolo sarà in cartellone all’OFF/OFF Theatre fino al 17 febbraio.

[Immagine in apertura: Cesare Capitani e Laetitia Favart in una scena di Io, Caravaggio, photo by F. Rabino]