Le due Pietà di Lucio Fontana si incontrano al Museo Diocesano di Milano

27 Febbraio 2019

Lucio Fontana, Deposizione di Cristo; bozzetto in gesso, seconda versione, 1954, Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano

Per due volte, nell’arco del biennio 1954/1955, Lucio Fontana si è misurato con la raffigurazione di uno dei temi più intensi e drammatici dell’iconografia cristiana: la Pietà. A partire dal 27 febbraio il Museo Diocesano di Milano Carlo Maria Martini riunisce gli esiti di questa ricerca dell’artista, tra i più influenti del Novecento, in occasione di un progetto espositivo che si avvale del patrocinio dell’Arcidiocesi di Milano.

Nella Sala Fontana dell’istituzione milanese, infatti, resteranno esposti – fino al 5 maggio –  le due versioni della predella raffigurante la Pietà realizzate da Fontana, il bozzetto al vero per la monumentale Pala dell’Assunta conservata al Museo Diocesano di Milano, alcuni dei bozzetti in gesso per il concorso della quinta porta della cattedrale del 1950 e la Via Crucis “bianca” in ceramica, del 1955.
Della Pala della Vergine Assunta, elaborata da Fontana per il concorso bandito nel novembre 1950 dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, è protagonista la Vergine Assunta riprodotta in dimensioni monumentali; ai suoi piedi è collocata una predella con la Pietà. Al modello in gesso, eseguito in scala 1:1 dall’artista, non seguì la realizzazione dell’opera, per la quale era prevista l’impiego di marmo di Candoglia.
Destinata all’altare di Sant’Agata in cattedrale, restò incompiuta; solo nel 1972, tuttavia, venne realizzata una fusione postuma in bronzo, posizionata in forma temporanea proprio su quello stesso altare.

La mostra è un’occasione, dunque, per riflettere sul percorso creativo dell’artista italo-argentino e sulle modalità con cui si è relazionato con temi e soggetti di natura religiosa, in alcuni episodi della sua carriera probabilmente meno noti al grande pubblico.

[Immagine in apertura: Lucio Fontana, Deposizione di Cristo; bozzetto in gesso, seconda versione, 1954, Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano]