Al Museo Archeologico di Napoli, la poetessa Mariangela Gualtieri si confronta con il classico

20 Marzo 2019

Philip, 1979 © Robert Mapplethorpe Foundation. Used by permission

Analizza il tema del corpo, considerandolo il “simbolo dei simboli”, la terza stagione di Fuoriclassico. La contemporaneità ambigua dell’antico, in corso al Museo Archeologico Nazionale di Napoli fino al mese di dicembre.
Dopo l’appuntamento andato in scena nel mese di febbraio e basato sul dialogo attivato da Andrea Viliani e Massimo Osanna con le opere della mostra dedicata al fotografo Robert Mapplethorpe, che resterà aperta fino all’8 aprile prossimo nell’istituzione partenopea, il ciclo prosegue con Cattura del soffio. Rito sonoro.
La performance ideata e interpretata dalla poetessa Mariangela Gualtieri verrà presentata giovedì 21 marzo, nella cornice della Sala del Toro Farnese del MANN. Nota anche come scrittrice, Gualtieri ha fondato con Cesare Ronconi per il Teatro Valdoca; è conosciuta al grande pubblico per la sua collaborazione con Jovanotti.

Il suo progetto si inserisce a pieno titolo tra quelli messi a punto dai 29 protagonisti, italiani e stranieri, che stanno prendendo parte a questa edizione del progetto.
Ancora una volta, il palinsesto di Fuoriclassico intende dimostrare la profonda attualità dei classici, che “vengono costantemente richiamati, magari anche a sproposito, dal discorso pubblico, a dimostrazione della loro vitalità, di quella che Proust chiamava una novità durevole: i classici sono sempre nuovi, e insieme remotissimi, inattuali, e ogni tempo se ne appropria a suo modo“, come ha precisato ancora Gennaro Carillo, cui spetta la direzione artistica dell’iniziativa.
Nel mese di aprile, il programma proseguirà con Corpi eloquenti, corpi seducenti. Immagini dell’eros tra antico e moderno, proposta dal duo formato da Martine Denoyelle/Luca Scarlin.

[Immagine in apertura: Philip, 1979 © Robert Mapplethorpe Foundation. Used by permission]