Franz Marc, August Macke e l’epopea del Cavaliere Azzurro

11 Marzo 2019

Franz Marc, The Dream [Der Traum], 1912, Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid

Mescola amicizia, talento e una sfrenata passione per la pittura l’epopea del Blaue Reiter, il movimento cui diedero vita Franz Marc e August Macke, oggi protagonisti della mostra in corso, fino al 17 giugno, nelle sale del Musée de l’Orangerie di Parigi.
Divenuti amici nel 1910 e accomunati dall’interesse nei riguardi della pittura francese e di Maestri del calibro di Cézanne, Vincent van Gogh, Gauguin, i due erano affascinati dai soggetti naturali e paesaggistici, e uniti dalla propensione alla spiritualità.

Sono queste la basi da cui ebbe origine Der Blaue Reiter, movimento ascrivibile all’Espressionismo tedesco, cui contribuì anche Vasilij Kandinskij, che si unì a loro nel 1911 e che condivise con Macke e Marc la creazione del Blaue Reiter Almanach.

Nonostante la breve vita del movimento ‒ Marc e Macke persero la vita al fronte, durante la Prima Guerra Mondiale ‒ il Cavaliere Azzurro ebbe una eccezionale influenza non solo sui suoi fondatori ‒ Marc abbandonò l’en plein air dando vita agli iconici cavalli blu che ispirarono l’Almanacco ‒ ma anche sulle generazioni a venire.
Anche Macke continuò a evolvere il proprio stile, abbandonando il solco della spiritualità nel quale si inseriva Kandinskij e focalizzandosi in maniera più puntuale sul legame uomo-Natura, studiato soprattutto durante i frequenti viaggi in Tunisia con Paul Klee.
La mostra di Parigi evoca le molte sfumature di un movimento che ha fatto epoca, lasciando un segno indelebile del proprio passaggio.

[Immagine in apertura: Franz Marc, The Dream [Der Traum], 1912, Museo Thyssen-Bornemisza, Madrid]