La scultura di Thomas Schütte in “tre atti”

14 Marzo 2019

Thomas Schütte – United Enemies I-II – 2011 – collezione dell’artista, Düsseldorf – veduta dell’installazione al Castello di Rivoli, 2012 – photo Sebastiano Pellion, Torino

È considerato uno degli artisti contemporanei che hanno saputo dare una nuova interpretazione alla scultura, grazie a una poetica lontana da qualsiasi etichetta o inquadramento. Stiamo parlando di Thomas Schütte, cui Le Monnaie di Parigi dedica la prima mostra intitolatagli dalla città francese. Dal 15 marzo al 16 giugno, il pubblico potrà ripercorrerne la carriera attraverso alcune opere simbolo.

Allievo di Gerhard Richter alla Düsseldorf Kunstakadamie fino al 1981, Schütte ha saputo sviluppare una riflessione autonoma sui meccanismi della società, restituendone le dinamiche attraverso un linguaggio visivo di forte impatto. La mostra parigina prende il titolo da Dreiakter, storico intervento datato 1982, e si sviluppa in “tre atti”.

Il primo analizza la rappresentazione della figura umana, in scala micro e macro, sottoposta a trasformazioni e distorsioni; il secondo accende i riflettori sul tema della morte, affrontato dall’artista su diversi fronti ‒ dalla maschera funeraria ai fiori appassiti; il terzo atto riunisce una serie di modelli architettonici ispirati agli elementi più ostili della nostra civiltà, sottolineando ancora una volta lo sguardo critico e consapevole rivolto da Schütte al proprio tempo.

[Immagine in apertura: Thomas Schütte, United Enemies I-II, 2011, collezione dell’artista, Düsseldorf, veduta dell’installazione al Castello di Rivoli, 2012, photo Sebastiano Pellion, Torino, via Artribune.com]