A New York apre al pubblico l’atteso Shed

5 Aprile 2019

Evening View of the Shed from Hudson Yards / North Elevation, Photography by Iwan Baan, Courtesy of The Shed Project Design Credit: Diller Scofidio + Renfro, Lead Architect and Rockwell Group, Collaborating Architect

A qualche giorno di distanza dall’inaugurazione dell’ambiziosa scultura-torre Vessel sviluppata da Thomas Heatherwich, si alza il sipario su un altro dei nuovi edifici compresi in Hudson Yards, l’imponente complesso residenziale e commerciale che sta sorgendo a New York. Progettato dallo studio di architettura Diller Scofidio + Renfro con i colleghi di Rockwell Group, The Shed è l’innovativa struttura da 18metri metri quadrati che può trasformarsi fisicamente allo scopo di offrire nuove possibilità di espressione agli artisti e performer.

Aperto al pubblico dal 5 aprile, il multiforme centro artistico si compone infatti di due parti: una fissa, di otto piani, e un’altra mobile. Denominata Diagrid, quest’ultima è formata da un guscio in acciaio a griglia diagonale, di 37 metri di altezza, concepito per scorrere su sei ruote di 180 centimetri di diametro ciascuna.
Una volta messa in movimento, nell’arco di cinque minuti, questa struttura fornisce una copertura alla piazza antistante l’edificio. The McCourt, lo spazio al coperto così ottenuto, con la sua superficie di 1.600 metri quadrati, può quindi essere impiegato per performance di larga scala accogliendo fino a duemila spettatori.

Traducendo in realtà l’ambizione coltivata da generazioni di progettisti di realizzare un edificio altamente adattabile e, in un certo senso, in grado di “muoversi”, The Shed si candida a divenire l’epicentro culturale di Hudson Yards.
La porzione fissa, infatti, verrà regolarmente utilizzata per mostre temporanee ed eventi; al suo interno, ingloba un teatro e una pluralità di spazi destinati ad artisti, attore, ballerini e performer, tra cui sale prove, camerini e laboratori. Per l’architetta Elizabeth Diller, co-fondatrice dello studio Diller Scofidio + Renfro, siamo di fronte a una “‘architecture of infrastructure’, sensibile ai bisogni sempre mutevoli degli artisti di un futuro che non possiamo prevedere“.

Multidisciplinare e adatto a un pubblico eterogeneo è il ricco programma che accompagna l’apertura di The Shed; tra gli appuntamenti, il ciclo Soundtrack of America, ideato da Steve McQueen, che prevede 5 concerti con altrettanti musicisti emergenti nei quali verrà celebrato l’impatto della musica afroamericana sulla cultura contemporanea.
Si resta sul fronte musicale con l’attesissima esibizione di Björk, che a New York debutterà con un concerto-performance contraddistinto da arrangiamenti musicali dal vivo e tecnologie digitali, mai eseguito prima d’ora.
Infine, per il prossimo futuro, sono già stati annunciati lo spettacolo di arti marziali Dragon Spring Phoenix Rise (a giugno) e la prima grande retrospettiva newyorchese dedicata all’artista concettuale Agnes Denes, considerata una pioniera dell’arte ecologica (in autunno).

[Immagine in apertura: Evening View of the Shed from Hudson Yards / North Elevation, Photography by Iwan Baan, Courtesy of The Shed. Project Design Credit: Diller Scofidio + Renfro, Lead Architect and Rockwell Group, Collaborating Architect]