Due capolavori di Rubens, dall’Italia alla Spagna

4 Aprile 2019

Rubens, Ercole nel giardino delle Hesperides

Fino al 22 settembre il Palazzo di Lebrija, a Siviglia, fa da cornice a degli “ospiti” davvero eccezionali. Stiamo parlando di Ercole nel giardino delle Hesperides (in apertura, un particolare) e Deianira tentata dalla Furia, due grandi opere pittoriche realizzate da Pieter Paul Rubens nel 1638 e abitualmente conservate presso i Musei Reali di Torino ‒ Galleria Sabauda.

L’occasione di questo importante spostamento è data dalla mostra Rubens: Ercole e Deianira. Capolavori dalle collezioni italiane, che si inscrive nell’ambito di una rassegna destinata a portare nel Palazzo di Lebrija alcune eccezionali opere provenienti dalle raccolte nostrane, poste in dialogo diretto con i tesori custoditi dalla sede spagnola.

È la mitologia il trait d’union fra le opere del Palazzo e le tele di Rubens, che narrano due episodi ispirati alle vicende di Ercole. Vittorioso nel giardino delle Esperidi e condannato a una morte tragica dopo aver indossato il manto imbevuto di sangue avvelenato, donatogli dalla ignara moglie Deianira, l’eroe è dipinto da Rubens in maniera magistrale. Del resto fu Delacroix a definirlo “l’Omero della pittura”.

Amante della Spagna – dove soggiornò a lungo, specialmente a Madrid – e amico di Velázquez, Rubens seppe declinare in pittura le istanze del Seicento fiammingo, assegnando al Barocco nuove sfumature di significato e fungendo da modello anche per la scuola pittorica italiana.