L’arte al femminile di Maria Lai

21 Giugno 2019

Fiabe intrecciate, metallo, 2007, La Stazione dell’Arte, Ulassai Photo Elisabetta Loi, Sergio Melis, Arasolè Courtesy Fondazione Stazione dell'Arte   © Archivio Maria Lai by SIAE 2019  

Prende il titolo dalla prima Fiaba cucita di Maria Lai la retrospettiva a lei dedicata dal MAXXI di Roma, in corso fino al 12 gennaio 2020. Tenendo per mano il sole, a cura di Bartolomeo Pietromarchi e Luigia Lonardelli, approfondisce il cosiddetto secondo periodo dell’artista, ovvero le opere realizzate dagli anni Sessanta al 2013, anno della morte, evidenziando temi e approcci che caratterizzano la poetica di Lai.

Autrice di interventi nei quali confluiscono scultura, installazione e materiali sperimentali come i fili intrecciati, l’artista ha dato vita a una lettura della realtà dai contorni delicati ma netti, che ha fatto di lei una delle personalità più rivoluzionarie del panorama creativo recente.

In anticipo sui tempi, Lai ha declinato nel linguaggio contemporaneo le istanze di una cultura arcaica ed eterna, interpretandone i simboli attraverso soluzioni visive di grande impatto. Ne sono un esempio gli oltre 200 lavori in mostra a Roma – dai Libri cuciti alle Geografie, dai celeberrimi Telai a opere pubbliche pioneristiche come Legarsi alla montagna, del 1981, considerato il primo episodio di Arte relazionale in Italia.

Suddivisa in 5 sezioni, la rassegna capitolina sottolinea anche l’importanza della dimensione ludica e partecipativa nell’opera di Lai, che considerava l’arte come uno strumento di crescita collettiva e come “collante” fra pubblico, immaginazione e dinamiche sociali. Un’occasione di incontro, dunque, da sfruttare al meglio per generare senso critico e dialogo.

[Immagine in apertura: Maria Lai, Fiabe intrecciate, 2007, La Stazione dell’Arte, Ulassai. Photo Elisabetta Loi, Sergio Melis, Arasolè. Courtesy Fondazione Stazione dell’Arte © Archivio Maria Lai by SIAE 2019]