A Pesaro un viaggio artistico tra le pagine del “De Architectura” di Vitruvio

16 Luglio 2019

Agostino Iacurci De Architectura_Pesaro_Ph_Lorenzo_Palmieri

Con Agostino Iacurci. Tracing Vitruvio. Viaggio onirico tra le pagine del De Architectura, la rassegna appena inaugurata a Palazzo Mosca – Musei Civici, a Pesaro, prosegue il ciclo espositivo Mostre per Leonardo e per Raffaello, che coinvolge tre città delle Marche nel biennio 2019/2020.
Proprio come nel caso di Leonardo e Vitruvio: oltre il cerchio e il quadrato. Alla ricerca dell’armonia. I leggendari disegni del Codice Atlantico, in corso a Fano, anche la nuova mostra è stata infatti promossa nell’ambito delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci – che ricorrono nel 2019 – e di Raffaello Sanzio, in programma nel 2020.

Curato da Marcello Smarrelli con la consulenza scientifica di Brunella Paolini, e visitabile fino al 13 ottobre, il progetto espositivo propone un inedito “confronto – incontro” tra l’artista Agostino Iacurci – classe 1986, noto per i suoi monumentali dipinti murali realizzati nello spazio pubblico – e Marco Vitruvio Pollione, architetto e scrittore dell’antica Roma al quale si deve la stesura del celebre trattato De Architectura, avvenuta nella seconda metà del I secolo a.C.
Negli spazi della seda espositiva pesarese, i visitatori incontrano le opere tridimensionali e pittoriche dal carattere fortemente scenografico appositamente progettate per l’occasione da Iacurci, insieme alle 10 diverse edizioni del De Architectura provenienti dalla Biblioteca Oliveriana, importante istituzione attiva nel territorio. Nell’intervento messo a punto dall’artista, si possono identificare le forme e le creazioni vitruviane, ma in una speciale rielaborazione all’insegna di un “linguaggio pittorico caleidoscopico e surreale“. Colori forti e brillati finiscono così per “liberare l’antichità classica dall’etereo candore e dall’aura di olimpico equilibrio che il Neoclassicismo ci ha tramandato; restituendoci l’immagine di un’architettura nata da un popolo mediterraneo, fortemente legata al colore, alla luce, sempre in costante tensione tra l’apollineo e il dionisiaco, tra ragione e sentimento.”

[Immagine in apertura: exhibition view, photo by Lorenzo Palmieri]