Riaperta al pubblico la collezione Magna Grecia del MANN di Napoli

12 Luglio 2019


Narra le peculiarità insediative, le strutture sociopolitiche, l’humus religioso e artistico che costituiva la Campania di epoca preromana la straordinaria collezione Magna Grecia del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, riaperta al pubblico pochi giorni fa dopo oltre vent’anni. Il racconto della sfaccettata coesistenza fra le comunità radicate nel Sud Italia è il fil rouge di una raccolta che parla di identità e dialogo.

Emblematiche le parole del direttore, Paolo Giulierini: “La storia dei greci in Occidente, e quella dei popoli italici con i quali vennero a contatto, torna a passare per il MANN, e mi piace immaginare questa ‘nuova’ sezione come un affascinante ‘portale della conoscenza’ che da Napoli conduca, e sempre più invogli, alla scoperta degli antichi tesori del Mezzogiorno d’Italia”.

La raccolta del MANN garantisce un viaggio a ritroso nella storia, dall’VIII secolo a. C. sino alla conquista romana, affrontando i diversi aspetti di una vicenda affascinante. Dai corredi funebri agli oggetti legati alla dimensione religiosa e rituale, dal tema del banchetto all’arte dell’oreficeria, la collezione testimonia le dinamiche della convivenza fra la popolazione locale e i greci in Campania e poi l’affermazione dei popoli di origine italica ‒ campani, sanniti, lucani e apuli ‒ nell’Italia meridionale.

Non manca un riferimento alle scoperte archeologiche avvenute tra l’Ottocento e il secolo scorso, nel solco di temi come l’integrazione e il contatto ai fini della costruzione di una società mediterranea aperta al dialogo e inclusiva.

[Immagine in apertura: Coppia di orecchini. Oro; alt. cm 10, largh. cm 5. Taranto. Seconda metà del IV sec. a.C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale © Ministero per i Beni e le Attività Culturali. MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli]