Gli scatti “a quattro zampe” di William Wegman

7 Settembre 2019


Restio a riconoscersi in definizioni univoche, l’artista statunitense William Wegman opera con scioltezza tra pittura, disegno, film, video, libri, performance e fotografia. Si lega più marcatamente a quest’ultima disciplina la mostra che il Museo d’arte della Svizzera italiana, a Lugano, ospita a partire da questo fine settimana.

William Wegman. Being Human riunisce infatti novanta Polaroid che l’eclettico autore ha dedicato, con continuità, al suo “soggetto d’elezione”: i cani di razza Weimaraner. Per capire le ragioni che l’hanno portato a riconoscere proprio in tali animali le sue “muse”, è necessario fare un passo indietro di quasi mezzo secolo. Ribattezzato Man Ray, ovviamente in omaggio al celebre artista, il primo Weimaraner della famiglia Wegman dimostrò “sia l’attitudine sia la passione per le performance davanti alla macchina da presa“, come ha raccontato il curatore William A. Ewing.

Visitabile dall’8 settembre al 6 gennaio, la mostra ripercorre la produzione dell’autore a partire dalle istantanee, rigorosamente non ritoccate, di cui negli anni sono stati protagonisti i suoi Weimaraner: non solo Man Ray, ma anche Fay Ray, Penny, Bobbin, Chip, Chundo e Crooky. Le opere incoraggiano a riflettere sulla natura stessa degli animali. “Ma infine, si tratta davvero di cani? “Being Human” suggerisce il contrario: questi soggetti siamo noi; noi siamo loro: la casalinga, l’astronauta, l’avvocato, il prete, il contadino, persino un…dog-sitter! Alcuni posano con orgoglio e sicurezza, altri manifestano incertezza o vulnerabilità: si tratta di esseri umani!”, ha sottolineato ancora il curatore in una nota.

Articolato in capitoli tematici, il percorso espositivo enfatizza tale posizione, ad esempio nella sezione People like us, in cui i cani “interpretano” varie tipologie umane; in altri casi, l’attenzione si concentra sulle loro peculiarità fisiche, come in Nudes, o sul concetto di equilibrio, indagato nelle serie Cubists e Sit/Stay.

[Immagine in apertura: William Wegman, Constructivism, 2014. Courtesy l’artista © William Wegman]