I mosaici sperimentali di Chuck Close, a Ravenna

6 Ottobre 2019


Nato negli Stati Uniti d’America, Chuck Close lega il proprio nome alla ritrattistica, genere in cui si è distinto grazie a esplorazioni sperimentali delle potenzialità comunicative del volto umano, inizialmente restituite attraverso dipinti di grande formato, realizzati a partire da fotografie. La nuova mostra del MAR – Museo d’Arte della Città di Ravenna, compresa nel programma della VI edizione della Biennale di Mosaico Contemporaneo, attesta come negli anni la sua ricerca si sia spinta anche verso altre tecniche, tra cui il mosaico, restando fedele al medesimo campo di ricerca.

Visitabile fino al 12 gennaio 2020, Chuck Close. Mosaics analizza infatti il percorso dell’autore in ambito musivo, riunendo nuove opere, lavori pittorici di precedente esecuzione e documenti, tra cui materiali video e fotografici, che svelano il “dietro le quinte” delle fasi di produzione. L’avvicinamento dell’artista al mosaico, in particolare, si deve a un evento preciso: il coinvolgimento in un progetto artistico destinato alla Metropolitana di New York, nel 1985. In seguito all’ideazione delle dodici opere della serie Subway Portraits, posizionate in forma permanente in passaggi sotterranei e in varie stazioni, raffiguranti, tra gli altri, Philip Glass, Cindy Sherman e Kara Walker, Close ha continuato a misurarsi con la tecnica musiva.

Curato da Daniele Torcellini, il progetto espositivo accompagna i visitatori alla scoperta dell’interesse di Chuck Close per numerose tecniche extra-pittoriche, testimoniando la sua indole sperimentale con fotografie polaroid, a colori e in bianco e nero, arazzi, un tappeto in seta intessuto a mano e, tra gli altri lavori esposti, un autoritratto con pittura a olio distribuita a mano per mezzo di stampi in feltro.

Una delle due sezioni della mostra ravennate si concentra sul mosaico. Sette le opere recenti che vengono presentate: in esse l’artista non rinuncia alle dimensioni monumentali e l’impiego di smalti, vetri e ceramiche colorate è accompagnato dal consueto slancio sperimentale. Oltre a se stesso, i soggetti rappresentati sono il musicista, cantautore e poeta Lou Reed e i colleghi Lucas Samaras e Lorna Simpson. Affiancano questi nuovi lavori anche stampe, arazzi e fotografie.

[Immagine in apertura: Chuck Close, Lucas/Mosaic, 2019, Glass smalti and ceramic combination, 86-5/8 x 72” fabricated by Mosaika Art & Design. Photo courtesy of Mosaika Art and Design, dettaglio]