Tra grafica e fotografia. Marcello Dudovich a Chiasso

1 Ottobre 2019


Illustratore e pubblicitario triestino, Marcello Dudovich è considerato uno dei padri del cartellonismo italiano. Figura audace e affascinante del Novecento, l’artista è oggi al centro di una corposa retrospettiva al m.a.x. museo di Chiasso, che mira a evidenziare il rapporto fra la sua produzione grafica e la fotografia.

Ideata all’interno della Biennale dell’Immagine, giunta quest’anno alla sua undicesima edizione, la mostra Marcello Dudovich (1878-1962). Fotografia fra arte e passione porta in scena oltre trecento opere di varia natura, tra scatti d’epoca, manifesti originali, schizzi e bozzetti preparatori. Ad arricchire il percorso, inoltre, una raccolta di lettere inedite, cartoline e documenti d’archivio, selezionata dai due curatori del progetto, Roberto Curci e Nicoletta Ossanna Cavadini.

Provenienti da importanti collezioni pubbliche e private – come il Museo Nazionale Collezione Salce di Treviso, il Castello Sforzesco di Milano e il Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte moderna di Trieste –, le opere ripercorrono l’intero orizzonte creativo del maestro triestino, grazie a una scansione cronologica che tocca le fasi salienti della sua produzione.

Aprono il percorso le fasi giovanili di Dudovich, con i primi scatti fotografici – quasi sempre autoritratti – in cui l’artista si raffigura in pose sofisticate e dandy. Seguono i primi poster durante gli anni della Belle Époque e la sezione relativa agli anni tra le due guerre, con la definizione di uno stile illustrativo fortemente ispirato a temi e stilemi della fotografia. Ne sono un esempio i leitmotiv della donna appoggiata a un albero o con in mano un bicchiere, tratti frequenti nei cartelloni e nelle pubblicità di Dudovich.

Completa la mostra, visitabile fino al prossimo 16 febbraio, anche uno speciale focus dedicato al legame tra l’illustratore e il collega Leopoldo Metlicovitz, con oltre venti fotografie di quest’ultimo provenienti dal Civico Archivio Fotografico di Milano.

[Immagine in apertura: Marcello Dudovich, Nella Regini in abito da scena con piume e svolazzi, 1920-25 circa, Museo Nazionale Collezione Salce, Treviso]