Le donne negli scatti di Man Ray

15 Ottobre 2019


Dopo avervelo anticipato come uno degli appuntamenti più attesi di questo autunno, eccoci di nuovo a parlare di wo/MAN RAY, la mostra in arrivo al CAMERA ‒ Centro Italiano per la Fotografia di Torino. Un progetto innovativo per forma e contenuto, che sintetizza, attraverso una mirata raccolta di immagini, l’omaggio al corpo femminile da parte di uno dei protagonisti della storia dell’arte del Novecento.

In programma dal 17 ottobre al 19 gennaio, la mostra accende i riflettori sulla produzione di Man Ray dagli anni Venti fino alla sua morte, concentrandosi in particolare sugli scatti compiuti intorno al soggetto della donna, fonte di ispirazione primaria dell’intera poetica dell’autore. Sono infatti circa duecento le immagini esposte, realizzate attraverso varie tecniche ma con al centro sempre il corpo femminile, sottoposto a una continua e affascinante metamorfosi di significati, visioni e rappresentazioni. Che si tratti di rayograph, solarizzazioni o doppie esposizioni, è la donna a essere privilegiata in ognuna di queste opere.

Ad arricchire il percorso espositivo ‒ curato da Walter Guadagnini e Giangavino Pazzola ‒non sono tuttavia solo le fotografie di Man Ray. Buona parte dell’allestimento è infatti destinato agli scatti realizzati da quelle stesse muse, che da soggetto ritratto passano all’azione, saltando dalla parte opposta dell’obiettivo. Molte delle modelle di Man Ray furono infatti assistenti e addirittura colleghe, qui ricordate per la loro abilità fotografica.

Ecco allora le sezioni dedicate a Berenice Abbott ‒ presente con i celebri ritratti di Eugène Atget e James Joyce ‒, Dora Maar ‒ pioniera della “street photography” ‒ e Lee Miller ‒ modella di successo e affermata fotografa di moda nella Parigi degli anni Trenta. Nel complesso, una carrellata di immagini capace di illuminare le vicende non solo del grande Man Ray, ma anche di coloro che incrociarono la propria storia con la sua.

[Immagine in apertura: Man Ray, The Fifty Faces of Juliet, 1941/1943. 39,5 x 34 x 2,7 cm. Collezione privata. Courtesy Fondazione Marconi, Milano © Man Ray Trust by SIAE 2019]