Dalla mitologia greca al fumetto. Ulisse secondo Lob e Pichard

1 Novembre 2019


Dimenticate l’Ulisse indomito e valoroso che vi hanno raccontato i professori al liceo. Per Jacques Lob e Georges Pichard, l’eroe acheo cantato da Omero non ha niente a che vedere con lo stereotipo che ci hanno insegnato. A darcene la prova è il loro Ulysse, pietra miliare del fumetto francese, uscito nel 1974 e tornato da poco in libreria grazie a una nuova appetitosa edizione targata Rizzoli Lizard (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina).

LA TRAMA

Oltre la copertina del volume (finemente curata da Roberto La Forgia), ciò che accoglie il lettore è una storia sci-fi, a metà strada tra il non-sense e la narrazione epica. Prendendo spunto dalla matassa di eventi dell’Odissea, i due fumettisti delineano un protagonista assai più “umano” di quello di antica memoria: più che un impavido eroe, l’Ulisse qui proposto è un uomo governato dal desiderio e divorato dalla curiosità, tanto da mettere a rischio la sua pelle pur di sapere cosa gli riserverà la prossima avventura.

A guardare e a orchestrare diabolicamente tutto dall’alto, gli dei, che, rappresentati come supereroi annoiati sull’Olimpo, si divertono a complicare la vita del protagonista. Tra loro la maga Circe, raffigurata come una ragazza trasandata e affascinante, ed Ermes, disegnato come un rockettaro in vena di far baldoria.

Nonostante la gran quantità di adattamenti del mito di Odisseo ‒ uno dei personaggi da sempre più amati e reinterpretati della letteratura occidentale ‒, l’Ulysse di Lob e Pichard si conferma come un autentico gioiello del fumetto contemporaneo, in grado di entusiasmare e aggiungere una narrazione nuova e originale anche a un capolavoro tra i più inflazionati della storia. Un’opera vivida e capace di appassionare, anche a quarant’anni di distanza.