Il “ritorno a casa” di Amedeo Modigliani, con una mostra a Livorno

7 Novembre 2019


A quasi cento anni dalla morte (avvenuta il 22 gennaio 1920), Modì torna nella sua Livorno, città nella quale nacque e trascorse gli anni della giovinezza ‒ prima di allontanarsene abbagliato dai clamori di Parigi, centro nevralgico della cultura europea nei decenni a cavallo tra Ottocento e Novecento. A portarlo nuovamente nel capoluogo toscano è Marc Restellini, curatore del nuovo progetto espositivo che inaugura oggi, giovedì 7 settembre.

Ospitato nelle sale del Museo della Città di Livorno, Modigliani e l’avventura di Montparnasse. Capolavori dalle collezioni Netter e Alexandre è un tributo al pittore delle donne dai colli sinuosi, attraverso una selezione di opere provenienti dagli archivi dei due collezionisti che più seppero comprendere la grandezza dell’artista in vita, accompagnandolo e sostenendolo durante la sua tormentata ricerca.

DIPINTI E DISEGNI

Attraverso un corpo di quattordici dipinti e dodici disegni raramente esposti prima, il progetto intende offrire al pubblico una visione d’insieme sul percorso creativo di Modigliani, rintracciando gli stilemi più caratteristici della sua ricerca, celebrandone il mito a un secolo di distanza dalla scomparsa. Gli anni passati nei quartiere bohemienne di Parigi, le donne amate e quelle tradite, le sregolatezze e le fragilità dell’autore “rivivono” nelle sale del museo, offrendo al pubblico un confronto diretto con l’anima schiva e solitaria dell’artista.

Accompagna le tele e le carte del genio livornese anche un centinaio di opere di artisti contemporanei che animarono insieme a Modigliani la scena parigina ‒ da Maurice Utrillo ad André Derain a Chaïm Soutine –, per ripercorrere (fino al 16 febbraio 2020) la vita del “Principe” e di tutti coloro che gravitarono nella sua orbita bellissima e dannata.

[Immagine in apertura: Amedeo Modigliani, Jeune fille rousse (Jeanne Hébuterne), 1918, olio su tela, 46 x 29 cm, collezione Jonas Netter, dettaglio]