Una mostra “impossibile” per Raffaello, nelle Marche

28 Novembre 2019


Scomparso a Roma nel 1520, ad appena 37 anni, Raffaello è uno dei protagonisti indiscussi del Rinascimento italiano. Le sue opere, icone di un’epoca e di uno stile, si possono ammirare nei più prestigiosi musei del mondo: dagli Uffizi ai Musei Vaticani; dalla Pinacoteca di Brera alla Galleria Borghese, senza dimenticare il Louvre, il Prado, l’Ermitage e molti altri ancora. In alternativa, e solo fino al 20 gennaio prossimo, si può varcare la soglia dell’Aeroporto delle Marche, intitolato proprio al maestro urbinate, e visitare l’esposizione Raffaello. Una mostra impossibile.

L’itinerario di visita è scandito dalle riproduzioni in scala 1:1 di 45 dipinti di Raffaello: stampate su un tessuto trasparente, sono state retroilluminate allo scopo di evidenziare i dettagli meno evidenti, a occhio nudo, nelle tele originali o nella tradizionale stampa. La mostra consente di osservare, a distanza ravvicinata e in un unico allestimento, opere che attualmente risultano collocate in 17 distinti Paesi: da qui il carattere “impossibile” dell’iniziativa. Il progetto – promosso dalla Regione Marche, in collaborazione con ENIT e con il sostegno ministeriale –, anticipa l’avvio delle celebrazioni previste per il 2020, in occasione del 500esimo anniversario dalla morte dell’artista.

RIPRODUZIONI E CAPOLAVORI

La possibilità di ammirare, seppur in versione riprodotta, capolavori come la Madonna Conestabile, lo Sposalizio della Vergine, la Madonna del Cardellino e l’affresco de La Scuola di Atene, eseguito nelle Stanze vaticane su invito di papa Giulio II, non sarà limitata alla terra d’origine di Raffaello Sanzio. Dopo l’aeroporto di Falconara (Ancona), la mostra raggiungerà Le Carrousel du Louvre a Parigi, a partire da febbraio 2020, per poi intraprendere un tour tra Europa e Russia.

Il peculiare carattere del progetto era stato chiarito da Ferdinando Bologna, recentemente scomparso e direttore scientifico della mostra, che è stata curata da Renato Parascandolo. “Le Mostre impossibili consentono una più approfondita conoscenza delle opere e un accostamento, per confronto, di opere che sono normalmente lontanissime fra di loro. Soprattutto, questa nuova generazione di riproduzioni d’arte, ad altissima definizione e a grandezza naturale, consente un approccio agli originali che gli originali stessi, nelle condizioni in cui normalmente si trovano, sia nei musei sia nelle sedi proprie, non consentono“, aveva dichiarato Bologna.

[Immagine in apertura: Vista dell’allestimento della mostra “Raffaello. Una mostra impossibile, allestita all’ eroporto delle Marche “Raffaello Sanzio”, Falconara Marittima (AN). Photo Guido Calamosca]