La biblioteca del Museo delle Ceramiche di Faenza riapre al pubblico dopo il restauro

17 Dicembre 2019


Si chiude con la migliore delle notizie l’anno del MIC ‒ Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza. Dopo le recenti mostre dedicate a Pablo Picasso e ai risultati eccellenti della ceramica orientale, il museo faentino ha infatti da poco riaperto al pubblico una delle sezioni più importanti dell’intera struttura: la parte storica della biblioteca, chiusa per lavori di restauro dal settembre 2017.

LA COLLEZIONE DELLA BIBLIOTECA

Definita dall’UNESCO “Monumento testimone di una cultura di pace”, la biblioteca racchiude un patrimonio librario di circa 70mila volumi inventariati, pubblicazioni storiche e stampe del XVI e XVIII secolo. A completare i locali, la fototeca della maiolica italiana e un importante sistema di scaffalature ‒ realizzato dall’architetto Ennio Golfieri dopo i bombardamenti del 1944.

I lavori di ripristino, che hanno interessato in particolare la sostituzione del tetto e la messa a norma dell’impiantistica, sono stati così salutati da Giovanni Malpezzi, sindaco del comune di Faenza: “La biblioteca è il cuore pulsante del MIC, depositaria del più vasto sapere al mondo sulla ceramica, un patrimonio di testi e volumi unico al pari delle collezioni del museo. Il restauro dei locali storici non era perciò doveroso solo dal punto di vista strutturale ed estetico ma indispensabile per conservare e trasmettere i tratti identitari del patrimonio culturale della nostra città alle generazioni future”.

[Immagine in apertura: Biblioteca storica del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza. Crediti MIC Faenza)