Cina, pronto il sinuoso centro culturale firmato Zaha Hadid Architects

Con l’apertura della mostra immersiva Flowing Eternity, curata dal collettivo di artisti e scienziati MOTSE di base a Shenzhen, si accendono i riflettori sul nuovo MICA ‒ Meixihu International Culture & Arts Centre, in Cina. Progettato dallo studio di architettura Zaha Hadid Architects, è stato costruito nella città di Changsha, capoluogo della provincia dell’Hunan, per assolvere a molteplici funzioni.

Il nuovo centro culturale, infatti, oltre a qualificarsi come il più grande dell’intera provincia, è stato concepito per rispondere a criteri di versatilità. Le tre distinte strutture di cui si compone, per un totale di 115mila metri quadrati, appartengono ad altrettante istituzioni. Pur operando su fronti diversi, offrono programmi culturali che si completano a vicenda e, grazie ai diversi orari di apertura, contribuiscono a rendere vitale il quartiere di riferimento di giorno e di sera.

NON SOLO MUSEO

Scendendo nel dettaglio, il complesso comprende un museo di arte contemporanea con otto gallerie espositive, il Grand Theatre da 1800 posti, destinato anche a produzioni televisive, e una sala polivalente adatta a 500 persone. Quest’ultima può accogliere svariate configurazioni, riuscendo così a ospitare spettacoli teatrali, sfilate di moda, live musicali, banchetti ed eventi commerciali. La vicinanza con il Lago Meixi genera curiosi riflessi del centro sulla superficie dell’acqua, enfatizzandone il linguaggio architettonico di evidente matrice organica. Come già sperimentato dallo studio fondato da Zaha Hadid, anche in questo caso la “pelle esterna” dell’edificio è definita da pannelli che sottolineano la costante trasformazione dei volumi. Anche gli spazi interni sono identificati dalla medesima geometria fluida, con ricorrenti variazioni e ondulazioni e sorprendenti effetti di luce.

[Immagine in apertura: Zaha Hadid Architects, Changsha Meixihu International Culture & Arts Centre, Changsha, China © Virgile Simon Bertrand]