Marina Abramović a Belgrado. Aspettando la mostra di Londra nel 2020

27 Dicembre 2019

Balkan Baroque, 1997. Photo Credits Bojana Janjić / MoCAB

Il 2020 sarà un anno importante nella carriera di Marina Abramović. Il prossimo mese di settembre, infatti, si alzerà finalmente il sipario su Marina Abramović. 50 years of pioneering performance art, la mostra della Royal Academy of Arts di Londra in occasione della quale debutteranno alcuni nuovi lavori della celebre performer.

In attesa di quella è stata annunciata come “la più ampia monografica dedicata all’artista mai organizzata nel Regno Unito”, la pioniera della performing art ha scelto di tornare alle sue origini, più precisamente nel luogo che le ha dato i natali e in cui ha intrapreso la sua carriera: la Serbia.

VERSO LA GRANDE MOSTRA DI LONDRA

Visitabile fino al 20 gennaio 2020, al Museo di Arte Contemporanea di Belgrado, Marina Abramović. The Cleaner è approdata nel Paese di nascita dell’artista dopo aver raggiunto altre importanti città d’Europa. Quella in corso rappresenta infatti l’ultima tappa di un itinerario avviato nel 2017, con il debutto al Moderna Museet di Stoccolma, in Svezia. Si è quindi spostata al Louisiana Museum of Modern Art, in Danimarca, poi in Norvegia, Germania, Polonia e in Italia, alla Fondazione Palazzo Strozzi di Firenze.

Adottando un criterio cronologico, il percorso espositivo raccoglie oltre 120 opere d’arte, tra cui dipinti, disegni, oggetti, fotografie, opere audio, installazioni video, film, scenografia, materiali d’archivio. Non mancano le ri-esibizioni quotidiane di alcune delle più celebre performance dell’artista, “portate in scena” da interpreti locali e internazionali. Presenti anche i lavori concettuali risalenti ai primi anni Settanta.

[Immagine in apertura: Balkan Baroque, 1997. Photo Credits Bojana Janjić / MoCAB]