Arte agli antipodi, dall’Australia a Milano

23 Dicembre 2019

Jill Orr, Bleeding Tree, 1979. Courtesy the artist

Dopo la passata esperienza al Perth Institute of Contemporary Arts, il curatore Eugenio Viola torna a parlare della “sua” Australia, facendosi portabandiera della scena artistica locale attraverso un progetto espositivo da poco inaugurato nelle sale del PAC – Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano.

Succede con Australia. Storie dagli Antipodi, un percorso visuale nato con l’obiettivo di raccogliere lo spirito della nuova arte all’interno del continente, mostrandola al pubblico italiano in versione inedita e mai prima d’ora così ragionata.

LA MOSTRA

Aperta fino al prossimo 9 febbraio, la rassegna coinvolge in totale trentadue autori, tutti cronologicamente e culturalmente dissimili tra loro – tra gli altri Khaled Sabsabi, Destiny Deacon, Maria Fernanda Cardoso, Jill Orr e Mike Parr. Il risultato è una costellazione di esperienze, tradizioni personali, lingue e storie spesso distanti, eppure ugualmente centrali nel racconto di una nazione-isola che ha fatto dell’eterogeneità il suo punto di forza privilegiato.

Disposte negli spazi dell’istituzione meneghina, le opere riflettono a loro volta questa pluralità di voci, attraverso un insieme di tecniche che toccano tutti i mezzi espressivi, dalla pittura alla fotografia, dalla performance all’installazione al video. Tematiche dal carattere socio-politico dominano la riflessione dietro ognuno dei lavori in mostra, con un’attenzione particolare ai processi di colonizzazione e decolonizzazione del continente.

[Immagine in apertura: Jill Orr, Bleeding Tree, 1979. Courtesy the artist]