Era Mare: il poetico libro fotografico che racconta Venezia sommersa

15 Gennaio 2020

Era Mare. Photo credits Matteo de Mayda. Progetto grafico di bruno

Di immagini con Venezia sommersa dall’acqua alta ne abbiamo viste tante, al punto da sorprenderci raramente ormai dinanzi alla città inondata, quasi fosse la normalità – se non addirittura un fenomeno in qualche modo “necessario” all’industria del turismo. Ciò a cui molti di noi non avevano ancora assistito era però un’alluvione come quella dello scorso 12 novembre.

In quel giorno, una marea di 187 centimetri travolgeva il capoluogo veneto, segnando il dato più alto dalla storica inondazione del 1966. Un fenomeno annunciato, eppure imprevisto nella sua portata devastante, rimbalzato immediatamente sulle prime pagine di tutto il mondo attraverso immagini che raffiguravano, per la prima volta in maniera così eloquente, una città fragile, silenziosa, sospesa.

TRA ARTE E IMPEGNO SOCIALE

A raccontare quell’esperienza, e lo spirito combattivo del popolo veneziano, è oggi un nuovo prodotto editoriale. Si tratta di Era Mare, un libro fotografico per rivivere, senza sensazionalismi e immagini “a effetto”, il clima (ir)reale di una città divisa in due: da una parte la “Serenissima” emersa e conosciuta, bellissima nella sua forza millenaria, dall’altra quella invasa dall’acqua salmastra – una moderna Atlantide che sintetizza in maniera tangibile gli effetti del cambiamento climatico in corso.

Nato dalla collaborazione tra il fotografo Matteo de Mayda, lo studio grafico bruno e la curatrice Francesca Seravalle, il piccolo volume (appena 24 pagine, tutte a colori) riporta le foto scattate durante quei giorni. Ne traspare una Venezia fragilissima, dove l’acqua cancella i contorni delle fondamenta, i canali “inghiottono” le calli, mentre i mosaici, i terrazzi e gli storici palazzi sembrano spettatori passivi di un rituale inarrestabile e silenzioso dettato dalla marea. Un libro che evita volutamente i toni della cronaca d’assalto per raccontare il presente e porre domande sul futuro.

A dare maggior valore all’opera la finalità sociale alla base del progetto: gli incassi raccolti dalla vendita di Era Mare saranno infatti devoluti all’associazione culturale Do.Ve, rete di attività commerciali e privati impegnati da circa due anni nella tutela e valorizzazione di un’estesa area del sestiere di Dorsoduro.

[Immagine in apertura: Era Mare. Photo credits Matteo de Mayda. Progetto grafico di bruno]