Oltre i limiti della pittura, con David Hockney

26 Gennaio 2020

David Hockney: My Parents, 1977, Tate, London, © David Hockney, © Foto: Tate, London 2020

È arduo imbrigliare in un’unica definizione l’arte di David Hockney, personalità che non smette di influenzare il panorama creativo contemporaneo, innovando senza sosta il proprio stile. La mostra allestita al Bucerius Kunst Forum di Amburgo dal prossimo 1° febbraio al 10 maggio accompagnerà il pubblico sulle tracce di un artista che ha fatto della pittura uno strumento di sperimentazione, per estendere i confini della propria ricerca verso altri linguaggi.

David Hockney. Works from the Tate Collection, organizzata in collaborazione con la Tate di Londra ‒ dalla quale proviene la maggior parte delle opere esposte ‒, riunisce un centinaio di lavori dell’artista britannico classe 1937, ripercorrendo una carriera lunga sessant’anni, avviata tra le mura del London’s Royal College of Art da un Hockney ancora studente.

DALLE STAMPE AI DIPINTI

A partire da quel momento, Hockney si fece promotore di una indagine sulla realtà e sui soggetti che la compongono, prima fra tutti la figura umana. Dalle stampe degli esordi ai dipinti alle acqueforti, Hockney non ha mai perso di vista le peculiarità del mondo che lo circonda, restituendole attraverso punti di osservazione e prospettive che trovano il loro ancoraggio nel colore, nella tecnica e anche nell’universo di fonti letterarie da cui l’artista attinge.

Legato perlopiù alle regole della figurazione, Hockney non ha ceduto alle lusinghe dell’abitudinarietà espressiva, individuando nel presente gli stimoli per dare nuova linfa alla sua poetica. Basti pensare all’uso delle nuove tecnologie nella realizzazione delle opere più recenti, da poco confluite in una preziosa raccolta.

[Immagine in apertura: David Hockney: My Parents, 1977, Tate, London, © David Hockney, © Foto: Tate, London 2020]