Si chiama Fabricius, ed è una piattaforma in grado di tradurre i geroglifici dell'Antico Egitto. Realizzato da Google Arts & Culture in collaborazione con importanti università e istituzioni internazionali, il software è il primo passo per codificare i sistemi di scrittura più antichi della storia.

I geroglifici dell'Antico Egitto sono tra i sistemi di scrittura più arcaici del genere umano: un insieme di segni prevalentemente scolpiti su pietra, da sempre tradotti e decifrati dagli studiosi attraverso operazioni manuali complesse e decisamente dispendiose in termini di tempo. In soccorso a ricercatori, archeologi e appassionati della "lingua dei faraoni" arriva oggi Fabricius, il software di Google pensato per tradurre questo tipo di scrittura.INTELLIGENZA ARTIFICIALE E ARCHEOLOGIALanciato in occasione dell'anniversario della scoperta della Stele di Rosetta, questo straordinario strumento digitale consente di interpretare in tempi rapidissimi gli antichi codici egizi grazie al potere dell’intelligenza artificiale. Sfruttando i modelli di machine learning – e in particolare la tecnologia AutoML di Google Cloud –, il sistema è infatti in grado di confrontare ogni singolo geroglifico con oltre ottocento segni diversi, assegnandogli un rispettivo valore semantico. Un meccanismo che rende la piattaforma alla portata di tutti: sia di curiosi inesperti – in grado di apprendere i rudimenti della scrittura egizia e condividerli sui social – sia dei professionisti, liberi di usare questa nuova risorsa online.Disponibile per ora solamente in inglese e in arabo, Fabricius – che prende il nome dal “padre” dell’epigrafia, il tedesco Georg Fabricius – è stato ideato e realizzato attraverso la prestigiosa collaborazione di numerose istituzioni: fra le altre la Berlin-Brandenburg Academy of Sciences and Humanities, la Saxon Academy of Sciences and Humanities di Lipsia e il Centro di Egittologia australiano della Macquarie University. L'obiettivo ora è comprendere e potenziare l'effettiva validità scientifica del software, ed eventualmente impiegare la stessa tecnologia anche per la traduzione di altre lingue antiche.[Immagine in apertura: Necropoli di Giza. Photo by Leonardo Ramos on Unsplash]
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