L'obiettivo era completare i lavori di costruzione entro il 2026, anno in cui si celebrerà il centenario della morte di Antoni Gaudí. Tuttavia, in seguito delle scarse entrate economiche causate dal Coronavirus, le promesse non saranno mantenute, prolungando i tempi di attesa per vedere – finalmente! – la celebre cattedrale conclusa. Sono le ultime vicende intorno alla “Sagrada Família”, il celebre monumento incompiuto di Barcellona.

Sembra non esserci fine alla tormentata storia della Sagrada Família, l'iconica basilica progettata a Barcellona dall'architetto Antoni Gaudí, e diventata nel tempo uno dei luoghi più simbolici e visitati della Spagna. La Junta Constructora del Temple Expiatori de la Sagrada Família aveva ricevuto il permesso ufficiale al completamento del monumento solo lo scorso anno, con la concessione delle autorizzazioni per l'ultimazione dell'intervento. Un evento salutato con sollievo dall'opinione pubblica catalana e internazionale, e che sembrava aver posto la parola “fine” a una vicenda anomala come poche altre nella storia dell'architettura moderna.L'IMPATTO DEL CORONAVIRUS SULLA SAGRADA FAMÍLIAEppure, nonostante il tardivo ottenimento del permesso, e l'obiettivo di completare il visionario edificio entro il 2026 – a cento anni esatti dalla scomparsa di Gaudí –, nuove difficoltà sembrano incombere sulla sorte della basilica. Esteve Camps – presidente delegato del Consiglio per la costruzione – ha infatti comunicato che, con molta probabilità, la data di completamento dei lavori slitterà ancora una volta, prolungando – fino a data da destinarsi – la conclusione del celebre “Tempio Espiatorio”.Le ragioni sono da rintracciare nella mancanza di visitatori – soprattutto stranieri – causata dall'emergenza sanitaria legata al COVID-19, e dalla conseguente (e sostanziale) riduzione di entrate necessarie al sostenimento delle attività.IL COMPLETAMENTO DELLA TORRE DE MARÍASecondo quanto riportato dal giornale spagnolo El País, in particolare, le visite giornaliere al monumento avrebbero subito quest'anno un abbassamento dalle 15.600 alle 2.000 unità, con un inevitabile e netto ripiego delle entrate. A questo si aggiunge l'interruzione dei lavori del cantiere: come già per la cattedrale di Notre-Dame di Parigi, infatti, i lavori si erano bloccati lo scorso 13 marzo a causa dello scoppio della pandemia. Una somma di circostanze, dunque, che porterà con ogni probabilità a un inevitabile cambio dei piani e delle tempistiche.Nel frattempo, a novembre, inizierà una campagna di donazioni rivolta ai cittadini, per cercare di recuperare, almeno in parte, le perdite economiche. Una buona notizia arriva invece dall'annunciata conclusione, nel 2021, della Torre de María: la struttura sarà sormontata da una croce a dodici punte di acciaio e di vetro che si illuminerà di notte. Un piccolo traguardo, nonostante le difficoltà, che aggiunge un nuovo tassello alla storia del celebre edificio iscritto nel Patrimonio Mondiale UNESCO.[Immagine in apertura: Photo by Jonas Denil on Unsplash]
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