Tra i più influenti architetti e urbanisti della storia dell’umanità, nonché pittore e scultore, Le Corbusier è al centro di una mostra che fa luce sui suoi anni giovanili, attraverso una selezione di materiali inediti, tra cui disegni, fotografie e carnet di viaggio. Accade a Mendrisio, nel Teatro dell’architettura progettato da Mario Botta.

Si estende dal 1902 al 1916 l'arco temporale preso in esame dalla mostra appena inaugurata al Teatro dell'architettura Mendrisio, nel Canton Ticino, che intende ricostruire il profilo di Le Corbusier raccontandone gli anni della formazione, le prime esperienze di viaggio e il debutto professionale. Curata da Danièle Pauly, autore del volume di recente pubblicazione Catalogue raisonné des dessins de Le Corbusier, la rassegna riunisce una selezione di disegni e documenti, anche fotografici, relativi al periodo che va dall'ingresso di uno dei massimi interpreti dell'architettura moderna all’Ecole d’arts appliqués di La Chaux-de-Fonds, la città svizzera che gli diede i natali, fino al successivo trasferimento in Francia e al debutto del suo studio professionale, a Parigi.Allestita all'interno della struttura progettata dall'architetto Mario Botta, parte dell'Università della Svizzera italiana, la mostra raccoglie in larga parte disegni inediti, provenienti da collezioni private e pubbliche svizzere. Visitabile fino al 24 gennaio 2021, I disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916 rappresenta così l'occasione per addentrarsi in una fase meno nota della carriera dell'architetto, visionando un corpus di documenti rari.I CARNET DI VIAGGIO DI LE CORBUSIER Questo percorso alla scoperta di tutte le istanze che contribuirono alla nascita di uno dei più influenti architetti e urbanisti di sempre, che fu anche scultore e pittore, è arricchito da una serie di riproduzioni di disegni originali e dai suoi carnet di viaggio. Si tratta di taccuini densi di schizzi, disegni e appunti relativi a soggiorni del progettista in numerosi Paesi: dall'Italia, che visitò per la prima volta nel 1907, dedicandosi allo studio del Medioevo e alla pittura della scuola ‘primitiva’ italiana, alla Grecia, dagli studi sulla Cattedrale di Notre-Dame, a Parigi, fino agli itinerari in Germania, in Europa orientale e in Oriente.Il percorso espositivo include, infine, una sezione dedicata al ritorno dell'architetto nella natìa La Chaux-de-Fonds. Dal 1912 al 1916, si dedicò all'insegnamento e alla professione, senza tuttavia abbandonare le passioni per la pittura e per il disegno. Appartengono a questa fase una serie di paesaggi, ritratti, scene di famiglia, di nudi femminili e di nature morte nei quali si evidenziano i primi segnali dei soggetti che avrebbero caratterizzato la successiva fase della sua produzione artistica, di matrice purista.[Immagine in apertura: Charles-Édouard Jeanneret sull’Acropoli, vicino a una colonna rovesciata del Partenone, settembre 1911. Copyright ©FLC/ADAGP]
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