La turbolenta storia del piccolo dipinto “Head of a Bearded Man” si avvia (forse!) a una conclusione. Attribuita inizialmente a Rembrandt, e successivamente catalogata come falso, l'opera è stata riportata alla luce dai magazzini dell’Ashmolean Museum di Oxford per nuovi studi che ne confermerebbero l'autenticità (o se non altro la provenienza dalla bottega del maestro fiammingo). Nell'attesa di conferme, il dipinto sarà esposto presso l'istituzione inglese fino al prossimo novembre.

Il ritrovamento di un'opera di un grande maestro del passato non può che destare scalpore tra studiosi e appassionati. Se al centro della scoperta, poi, c'è uno dei nomi più influenti della storia dell'arte mondiale, l'entusiasmo raddoppia e le aspettative si moltiplicano in maniera esponenziale. È quanto sta succedendo in queste ore intorno a Head of a Bearded Man, il piccolo dipinto su tavola lignea (nell'immagine in apertura, courtesy Ashmolean Museum) che potrebbe appartenere alla bottega di Rembrandt van Rijn.LA STORIA DEL DIPINTOAcquisita originariamente dall’Ashmolean Museum di Oxford nel 1951 grazie a una donazione da parte di un collezionista britannico, l'opera – datata intorno al 1630 – era stata successivamente classificata come copia dal Rembrandt Research Project, finendo accantonata nei magazzini dell'istituzione inglese... almeno fino ai nostri giorni! Una serie di ricerche condotte dalla curatrice An Van Camp, e dai conservatori Jevon Thistlewood e Morwenna Blewett, hanno infatti “ripescato” il dipinto dal dimenticatoio, offrendo nuove riflessioni in merito alla sua autenticità.Nello specifico, a mantenere viva la possibilità di una ri-attribuzione dell'opera al maestro olandese sono stati i dati forniti dall’esperto di dendrocronologia Peter Klein. Attraverso uno speciale sistema di calcolo, lo studioso è stato in grado di risalire alla datazione del legno utilizzato per la base del dipinto. I dati sono stati così comparati a quelli relativi ad altre tavole usate per opere originali come Andromeda e Portrait of Rembrandt’s Mother, entrambe provenienti dalla bottega del grande pittore e create dallo stesso e dal suo allievo Jan Lievens intorno al 1630. La corrispondenza tra le età dei materiali ha pertanto aperto nuovi scenari sull'attendibilità del dipinto.LA MOSTRA SUL "GIOVANE" REMBRANDTNell'attesa di condurre ulteriori studi sull'opera, e nella speranza di confermarne l'autenticità, Head of a Bearded Man sarà esposto – a partire da domani, 2 settembre – nelle sale dell’Ashmolean Museum per la mostra Young Rembrandt. Visitabile fino al 1° novembre, la mostra si sofferma in particolare sugli anni giovanili del ritrattista olandese, raccogliendo per la prima volta nel Regno Unito una vasta selezione di opere relative al primo decennio di attività, dal 1624 al 1634.La scoperta si aggiunge a un altro recente rinvenimento di un dipinto attribuito lo scorso febbraio al pittore. Si tratta di Ritratto di giovane donna, un olio su tavola riportato alla luce dalla collezione dell'Allentown Art Museum della Pennsylvania.
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