Il Museo Egizio di Torino è al centro di un nuovo, ambizioso, progetto espositivo internazionale. Si tratta di “Egypt of Glory”, la doppia rassegna ospitata fino a marzo negli ambienti del museo Amos Rex di Helsinki e del Kumu Art Museum di Tallinn.

Archiviato l'intenso ciclo di attività dello scorso anno – con l'apertura di cinque nuove sale e la messa online della collezione di papiri –, il Museo Egizio di Torino riprende la sua attività espositiva internazionale inaugurando un nuovo progetto di ampio respiro: una mostra diffusa in due sedi, tra Finlandia ed Estonia, per far conoscere al pubblico straniero la straordinaria collezione dell'istituzione guidata da Christian Greco.Inaugurate rispettivamente il 9 e il 10 ottobre, le due esposizioni occupano per la prima volta le sedi del museo Amos Rex di Helsinki e del Kumu Art Museum di Tallinn. Diverse e complementari, le rassegne (entrambe visitabili fino al 21 marzo 2021) puntano l'attenzione sul fascino, sulla storia e sulle caratteristiche sociopolitiche dell'Antico Egitto, raccontati attraverso una ricca selezione di reperti provenienti dal museo sabaudo.LE DUE MOSTRE A HELSINKI E TALLINNAperto nel 1965 per esporre al pubblico la collezione d’arte del magnate Amos Anderson, e noto per il suo futuristico ampliamento sotterraneo disegnato dallo studio JKMM Architects, il museo Amos Rex di Helsinki punta i riflettori sulle differenze culturali che hanno caratterizzato l'Antico Egitto nel corso dei millenni. Egypt of Glory – The Last Great Dynasties, questo il titolo della mostra finlandese, si sofferma in particolare sulla cultura materiale legata alla sfera quotidiana, offrendo al pubblico un nucleo di opere relative agli ambiti delle credenze religiose, delle pratiche funerarie e della ritualità. Una sezione è inoltre dedicata al I millennio a.C. e in particolare al cosiddetto "Rinascimento faraonico".Si concentra invece sui temi dell'arte e della rappresentazione la mostra Egypt of Glory – Art from the Nile Valley, presso il Kumu Art Museum di Tallinn. Distribuita al secondo piano della struttura, la rassegna presenta circa duecento reperti tra mummie, amuleti magici e oggetti ornamentali di varia funzione. Un modo per “vedere” il mondo attraverso gli occhi degli antichi egizi e per meglio comprendere come interpretavano la realtà che li circondava.LE PAROLE DEL DIRETTORE CHRISTIAN GRECO“L'Italia ha l’onore e l’onere di custodire una cultura materiale che proviene da un grande paese, l’Egitto, che ha influenzato per millenni tutto il bacino del Mediterraneo. Per questo rimane per noi imprescindibile radicare la conoscenza del patrimonio nella comunità locale, nazionale e internazionale e riuscire a suscitare l’interesse e la passione del pubblico a ogni latitudine”, ha dichiarato Christian Greco, direttore del Museo Egizio. “I reperti del Museo si confermano un patrimonio dell’umanità, capace di trasmettere ancora oggi delle storie universali: gli oggetti diventano così non più mute testimonianze ma piuttosto un modo per sensibilizzare il pubblico circa l’importanza del passato, chiave di lettura fondamentale per capire noi stessi e il tempo presente”.[Immagine in apertura: una veduta della mostra Egypt of Glory – The Last Great Dynasties, courtesy Amos Rex, Helsinki]
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