Un racconto al mese, scritto da alcuni tra i nomi più rappresentativi della narrativa e del fumetto nazionale, inviato agli abbonati per posta. Stiamo parlando di “APRI”, il nuovo progetto di Lorenzo Ghetti che coniuga immagini e parole.

“'APRI' è un progetto di racconti per corrispondenza. Ogni mese agli abbonati arriva una busta con un racconto in forma epistolare, accompagnato da fotografie, biglietti e cartoline”. Si presenta con queste parole il pandemia, in risposta agli effetti del primo lockdown, APRI è una raccolta di racconti autoconclusivi: storie scritte di volta in volta da alcuni tra i nomi più interessanti della narrativa nazionale, accompagnate da immagini, illustrazioni e frammenti visivi. L'effetto è quello di una “scatola” magica in cui ricordi, pensieri, atmosfere e tematiche si fondono in maniera complementare, offrendo al lettore un'esperienza multisensoriale, intima e privata. Un progetto intelligente, per spegnere l'interruttore dei social e cibarsi di nuovi stimoli ritrovando il contatto con se stessi.LE PAROLE DI LORENZO GHETTI"Durante i mesi di quarantena, a marzo, mi è venuta voglia di far partire un nuovo progetto di narrativa. Ho immaginato allora dei racconti epistolari riprodotti come fossero autentici: lettere scritte da diversi scrittori e scrittrici stampate in modo da sembrare vere”, racconta Lorenzo. “Quando l’idea era ancora incerta ho tenuto al telefono le persone che sono poi diventate la redazione: Marzia Grillo, editor, che ha pensato subito a molti nomi della narrativa contemporanea che avrebbero accolto il nostro intento; Roberta Contarini e Giulia Tudori, grafiche, che riflettono sui minimi dettagli cartotecnici; Andrea Martini, webdeveloper, che ha creato tutto il software per gli abbonamenti, ed Elena Giuntoli, social media manager, che racconta al meglio il progetto online. Con 'APRI' stiamo cercando una narrazione forte e sottile insieme, lettere che facciano ritrovare a lettori e lettrici qualcosa di nuovo e antico allo stesso tempo".[Immagine in apertura: APRI. Foto di Michele Lischi]
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