Continua – fino al 30 dicembre – la quinta edizione del “Festival Bianco e Nero”, la kermesse cagliaritana che coniuga arte, ambiente e cultura. Un ricco programma di eventi digitali, incontri e discussioni in risposta agli effetti – economici e culturali – della pandemia.

Terra felice per le sue bellezze naturali, luogo di storia e tradizioni secolari, la Sardegna è stata una delle regioni più penalizzate dall'emergenza sanitaria in corso, con pesantissime ripercussioni sull'economia e sull'occupazione dei suoi abitanti. Una situazione difficile, da cui l'isola sta provando a rialzarsi dimostrando ancora una volta caparbietà e spirito di sacrificio.La nuova edizione del Festival Bianco e Nero di Cagliari punta i riflettori proprio sull'argomento, offrendo un'occasione di dibattito culturale e politico sul presente, ma soprattutto ipotizzando scenari e prospettive per il post-pandemia.LA MOSTRA DI ERMANNO LEINARDIInaugurata lo scorso 29 ottobre con un evento presso il centro d'arte e cultura Il Ghetto, la kermesse – organizzata dall'istituto di alta formazione Interforma, e giunta alla sua quinta edizione – proseguirà nelle prossime settimane con un ricco calendario di appuntamenti in risposta al tema Visioni Concrete. Un titolo programmatico e dalla solida connotazione, scelto anche per la mostra di Ermanno Leinardi, evento portante dell'intera manifestazione.Visitabile grazie a uno speciale Maria Lai – farà successivamente tappa negli spazi dell’aeroporto di Cagliari-Elmas, prima di approdare a Oristano, Sassari e Roma.GLI ALTRI APPUNTAMENTI IN PROGRAMMATanti, infine, gli incontri, le letture online e i laboratori organizzati insieme agli studenti della città – tra gli altri la campagna di comunicazione social dedicata alle bellezze cagliaritane a opera dei ragazzi dell'Istituto De Sanctis Deledda. Per maggiori informazioni sulle finalità e sul programma completo dell'iniziativa, vi invitiamo a consultare la pagina web della manifestazione.[Immagine in apertura: Ermanno Leinardi, Dalla parte del vento celeste più verde. Olio su tela 80 x 80 cm, 1984]
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