“Manifesti d’artista al Teatro di Rifredi” è il titolo del progetto curato da Simone Teschioni Gallo per lo storico teatro fiorentino. Al centro dell'iniziativa, la reinterpretazione in chiave contemporanea delle locandine realizzate per gli spettacoli annullati a causa della pandemia.

Non c'è dubbio: il settore del teatro è stato uno dei più penalizzati dall’emergenza sanitaria in corso. Spettacoli, eventi e manifestazioni sono stati annullati nel rispetto delle norme di contenimento del virus, lasciando il palcoscenico vuoto per mesi. Nell'attesa che la situazione si sblocchi, consentendo all'intero comparto di ripartire, c'è chi prova a cercare nuove strade, convertendo il momento di stasi in pretesto creativo.Così è, ad esempio, per il Teatro di Rifredi di Firenze, che ha deciso di trasformare il gran numero di locandine prodotte per gli spettacoli del 2020 (cancellati a causa della pandemia) in opere d'arte visiva. Come? Grazie alla collaborazione di cinque giovanissimi autori, invitati dal curatore Simone Teschioni Gallo a dare nuova vita a quel materiale, altrimenti inutilizzato.MANIFESTI D'ARTISTA AL TEATRO DI RIFREDIL'intero progetto, dal titolo Neo Skēnḕ: Manifesti d’artista al Teatro di Rifredi – ideato da Niccolò Mannini della Galleria d’arte La Fonderia –, sarà presentato ufficialmente in una mostra collettiva non appena la situazione lo consentirà. A occupare la scena saranno le creazioni di Irene Bulletti, Leopoldo Innocenti, Rossella Liccione, Leonardo Moretti e Skim, chiamati a rielaborare le locandine attraverso simboli, personaggi e tecniche varie. Un esempio che dimostra come, anche e soprattutto in un periodo complesso come quello che stiamo attraversando, discipline e artisti differenti possano collaborare per far fronte alle difficoltà.[Immagine in apertura: Neo Skēnḕ. Manifesti d'artista al Teatro di Rifredi, Firenze. Photo credits Malandrino Film]
PUBBLICITÀ